Sassari, 28 luglio 2022 – La morte di Korona Klaudius durante un concorso ippico a Tanca Regia ha scosso gli animi, e questa estate canicolare sta cominciando a scottare troppo.
I primi a saperlo sono proprio loro, allevatori e gente di cavalli dell’Isola che hanno chiesto più corse in notturna nella stagione estiva.
Come Gian Mario Carboni, presidente della Associazione Italiana Proprietari Allevatori Cavallo Anglo Arabo che già da tempo, in accordo con le altre associazioni del purosangue , ha scritto al MIPAAF chiedendo un aumento delle giornate di corsa per la Sardegna, patria di elezione del cavallo Anglo Arabo e Purosangue Arabo.
E come mai invece ce ne sono così poche?
“Per quanto riguarda le corse lo stesso Ministero dovrebbe cercare di potenziare le giornate di corsa. Sfruttando proprio gli impianti dotati di illuminazione, che negli anni e con grossi sacrifici finanziari , le società di gestione hanno saputo realizzare e mantenere funzionali. In Italia fra il Trotto e il Galoppo ci sono oltre 15 ippodromi con impianto di illuminazione che potrebbero funzionare benissimo tutti i giorni della settimana, fra giugno e agosto. In molti di questi invece, nonostante un alto numero di cavalli dichiarati partenti, si corre poco e male sempre per i tagli delle giornate degli anni scorsi. È il caso di Sassari che con un bellissimo impianto dentro la città, illuminato perfettamente e con migliaia di spettatori, nei tre mesi estivi ha solo tre giornate in notturna”.
Continua il presidente Aipacaa: “Non è possibile che la Sardegna con tre ippodromi abbia solo una ventina di giornate di corsa concesse dal MIPAAF. Altre 9 giornate vengono finanziate dalla Regione Sardegna, ma sono sempre poche tenuto conto il rilevante numero di cavalli”.
Quali sono i numeri del settore?
“Quest’anno abbiamo circa 200 puledri di 3 anni in attività fra AA e PSA senza contare i cavalli anziani e i PSI, con i quali superiamo i 400. In una corsa maiden a Sassari giorni fa son stati dichiarati partenti 35 cavalli, forse un caso mai accaduto in Italia, 22 dei quali avranno difficoltà per riuscire a correre in tempi brevi”.
Con tutto quel che ne consegue per gli allevatori in termini di costi e delusioni di aspettative.
“Per questo ribadiamo che la Sardegna, fulcro dell’ allevamento di queste due importanti razze equine, ha necessità di almeno altre 12 giornate da distribuire fra Chilivani, Villacidro e Sassari. Dove possiamo sfruttare le luci artificiali per i mesi estivi e attirare un maggior numero di pubblico dalle vicine località turistiche come Alghero, Stintino, Castelsardo. Il tutto anche per il benessere degli animali, che gareggerebbero con temperature più fresche”.
Conclude Carboni: “Noi abbiamo il rispetto del cavallo, lo vediamo nascere, crescere e che portiamo poi all’attività agonistica con grandi sacrifici. Continueremo a batterci, fiduciosi che le nostre richieste vengano esaudite”.
Speriamo in una veloce risposta del Mipaaf: e saremo ben felici di poterla dare presto su queste stesse pagine virtuali.
Qui il sito Aipacaa