Roma- Ventidue ettari di cuore verde che da 43 anni si dedica ai cavalli, sotto l’occhio attento di 4 generazioni della famiglia Cicognani. Stiamo parlando di Stella Maris (Ostia Antica), ex quartier generale del trotto che conta, storico allevamento e sede di allenamento dell’epoca d’oro della specialità ippica italiana.
Pierpaolo Cicognani, presidente e proprietario della struttura, ha ultimato i lavori di ristrutturazione e dal prossimo anno aprirà i cancelli ai concorsi come comitato organizzatore FISE. Per farlo al meglio ha costruito ex novo 4 campi in sabbia silicea e mantenuto due piste in sabbia, una ad anello e una dritta. Fiore all’occhiello della scuderia, però, è il tapis roulant in acqua, fatto arrivare direttamente dagli Stati Uniti.
“Anche se l’organizzazione della struttura mi porta via molto tempo, voglio continuare a dedicarmi all’allenamento e alla riabilitazione dei cavalli sportivi. Sono nato nell’anno in cui è stato costruito questo posto e sono cresciuto a pane e trotto. Credo di poter dare molto a tutti i cavalli anche in ambito sport equestri”, ha dichiarato Cicognani.
Il 30 novembre il circolo ippico Stella Maris ha accolto il Presidente Vittorio Orlandi e alcuni colleghi dei circoli ippici laziali per un incontro finalizzato al resoconto delle attività federali. Presente anche Alberto De Giorgio in rappresentanza del Comitato Regionale Fise Lazio.
“E’ stata per me un’occasione preziosa per approfondire alcune conoscenze o viverle ex novo”, ha dichiarato Pierpaolo Cicognani. “Sono ancora molto estraneo al mondo equestre, ma posso affermare con sicurezza che concordo con le parole di Vittorio Orlandi quando parla di una necessità di applicare maggiore qualità al nostro sport. Un’azione che non si può rimandare alla luce della presenza sul territorio di un numero di istruttori che è dieci volte superiore al numero dei centri ippici affiliati. Questi ultimi, inoltre, come sottolinea il presidente federale, hanno bisogno di essere assistiti dal punto di vista imprenditoriale, anche in virtù di quelle basiche norme di sicurezza che il nostro sport richiede. Altro punto, molto interessante, analizzato dal Cavaliere Vittorio Orlandi, è quello di ampliare la base, incentivando le scuole di equitazione e accrescendo numericamente preziosi cavalli “didattici” che consentano la crescita equestre fino al raggiungimento del primo grado. In sostanza, un po’ più sport e meno commercio, anche grazie a una destinazione di cavalli a fine carriera, che consenta alle associazioni di ospitare più atleti, agli istruttori di formare più talenti e ai giovani tesserati di poter vivere la passione equestre pur non potendosi permettere un cavallo competitivo”.
Comunicato Stampa