Londra, 1 febbraio 2018 – Cento anni fa le donne inglesi ottennero il diritto di voto: non erano le prime (record che spetta alle neozelandesi, già votanti dal 1893) e non lo potevano fare tutte ma solo quelle di 30 anni e oltre (quindi considerate passabilmente mature, temperate dall’età e dall’esperienza) ma è comunque una bella ricorrenza, considerando che in Bhutan il suffragio femminile esiste soltanto dal 2008 e in Italia si raggiunse il traguardo solamente nel 1945: fa un po’ impressione pensare che, quando nacquero, le nostre nonne non avevano in previsione la possibilità di votare.
Ma torniamo in Gran Bretagna: una delle Suffragette più note, Emily Davison, morì nel 1913 dopo essere stata travolta da Anmer, il cavallo di re Giorgio V al Derby di Epsom: Davison voleva (molto ingenuamente, c’è da dire) applicare alle redini del cavallo più in vista del Derby la sciarpa viola, bianca e verde del Women’s Social and Political Union.
Mal gliene incolse: l’impatto col cavallo le procurò una grave frattura al cranio e morì quattro giorni dopo.
Il re Giorgio si preoccuppò immediatamente delle condizioni di Anmer e del suo jockey, Herbert Jones: il cavallo era perfettamente a posto e continuò la sua carriera in pista, il fantino se la cavò nell’immediato con un lieve trauma cranico ma venne sconvolto per sempre dall’incidente e si suicidò nel 1951.
Qui il video dell’incidente:
Il fatto risaputo che una cinepresa avrebbe rireso il Derby sarà stato, sicuramente, uno dei motivi per cui Davison scelse quell’evento per dare visibilità al WSPU: dal punto di vista mediatico certamente un’ottima scelta, un po’ meno da quello del buon senso.