Taranto, 8 marzo 2017 – L’incertezza e i ritardi nei pagamenti da parte del Ministero delle Politiche Agricole conduce all’esasperazione l’intero comparto ippico e costringe gli operatori ad incrociare le braccia all’Ippodromo Paolo VI di Taranto. Quest’oggi, infatti, straordinaria giornata di sciopero per l’impianto pugliese.
“Dinanzi al silenzio del Ministero e vita la totale mancanza di rispetto per il nostro lavoro – dichiarano gli operatori ippici in sciopero – avendoci già tolto la possibilità di mantenere le nostre famiglie non vi permetteremo di toglierci anche la dignità. Pertanto Taranto oggi non corre, l’ippodromo si ferma. Invitiamo le altre piste d’Italia che navigano nel nostro stesso mare a seguirci. Chiediamo scusa a tutti gli ospiti venuti oggi a correre perché hanno sostenuto grosse spese però, purtroppo, devono comprendere che è un problema nazionale e non solo pugliese e dunque confidiamo saranno con noi”.
Con loro anche la proprietà del Paolo VI. “Siamo con gli operatori: oggi abbiamo dato un segno di civiltà, un segno di disperazione e abbiamo dato un segno che ancora una volta l’ippica ci è cara, anche se a qualcuno che dovrebbe gestirci dovrebbe essere ancora più cara ma questo non avviene – dichiara Anita Carelli – Ci scusiamo con gli scommettitori italiani ma, purtroppo, ci hanno ridotto all’osso”.
Al comparto ippico tarantino e nazionale giunge la solidarietà del deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera. “Sono trascorsi quasi tre anni da quando il ministro Maurizio Martina scippò al Parlamento la discussione della tanto attesa riforma del settore ippico nonostante si era giunti ad un testo unificato tra le diverse proposte di legge depositate, tra cui quella a mia prima firma. Dopo un primo fallimento, ora con il decreto Milleproroghe la maggioranza guidata dal Partito Democratico ha nuovamente allungato i termini sino ad aprile 2018. Anni di prese per i fondelli con un comparto sempre più in sofferenza economica – dichiara il parlamentare 5 Stelle – Sembra quasi che i partiti vogliano affossare questo settore, nonché tutto il suo indotto, un tempo florido e sano. A causa di scellerate politiche di payout sulle scommesse che da sempre sono riuscite ad autoalimentare l’intero comparto (dagli agricoltori, ai produttori di mangimi, ai maniscalchi, ai gestori di ippodromi, agli allevatori, etc..) nonché per colpa di una politica inerme dinanzi ad un intero comparto che andava rivisto e riproiettato nel terzo millennio, l’Ippica ha subito un lento drastico declino che sembra, ogni giorno di più, inesorabile. Fossimo stati al governo – conclude L’Abbate (M5S) – l’ippica avrebbe già ottenuto da tempo l’agognato rinnovamento!”.
Comunicato Stampa