All’inizio del mese è andato in scena il tradizionale “gemellaggio” organizzato dal Gentlemen Drivers Club Veneto e dalla NAADA, l’associazione dei guidatori amatoriali del Nord America del mitico Joe Faraldo, e questa volta a recarsi a New York è stato il team italiano composto dal presidente del GDC Veneto Stefano De Lena e Roberto Michelotto, insieme agli emiliani Francesca Consoli e il campione italiano Matteo Zaccherini.
Questo challenge alterna in Italia e in USA un incontro delle delegazioni di gentlemen drivers che rimanendo insieme tutto il tempo si confrontano in pista in quattro corse, due a Monticello e due allo Yonkers di New York, in cui ci si sfida anche nella specialità dell’ambio che è molto diffusa negli Stati Uniti. Ecco i risultati: Italia che trionfa con due piazzamenti di Stefano De Lena, secondo con Major Rosita a Monticello, Matteo Zaccherini secondo a grossa quota con Clear The Way a Yonkers e terzo con Sos Jewels a Monticello, corsa dominata dall’appassionatissimo Roberto Michelotto che negli States anche quest’anno ha un meritato primo piano. Ecco le sue parole: “E’ la terza volta che vado in America, quattro anni fa vinsi due corse ed ora un’altra vittoria. E’ bellissimo il legame di noi italiani in trasferta, ma anche questo scambio culturale crea rapporti molto belli e profondi con i colleghi americani, specialmente con Joe Faraldo e il direttore dell’ippodromo di Monticello. Rinnovare ogni anno questo gemellaggio ci fa avvicinare di più anche culturalmente, oltre a correre abbiamo visitato New York insieme. Un’esperienza bellissima”.
Roberto Michelotto si è dimostrato un abile guidatore ma è sicuramente grazie alle sue doti umane e alla sua capacità di essere un vero “gentleman” anche fuori dalle piste che ha fatto consolidare questo legame con i guidatori americani, il nostro “thank you” a lui è soprattutto per l’immagine mostrata all’estero: vincente ma con classe e gentilezza. Un’esperienza che ha lasciato il segno anche nel campionissimo Matteo Zaccherini, che ci ha descritto così questa trasferta: “Un’organizzazione spettacolare! Ci hanno trattato come dei principi, siamo riusciti a mangiare benissimo tutta la settimana, cosa che mi preoccupava molto” scherza con noi Zaccherini, ma poi continua sul discorso delle corse “sono rimasto sorpreso dal fatto di non aver trovato grande differenza tra il loro e il nostro modo di guidare, era la prima volta per me non solo in un ippodromo americano ma anche in sulky agli ambiatori, devo dire non è stato così diverso.
Notai questo anche vedendo gli americani in Italia durante le precedenti trasferte, dove mi erano sembrati molto ‘confident’ nel guidare da noi. In comune c’è anche la scarsa presenza di pubblico negli ippodromi, considerando però che ogni struttura ha un casinò annesso dove il pubblico può seguire le corse giocando anche ai tavoli o alle slot. Mi ritengo soddisfatto dei miei risultati, nonostante un sorteggio per me nefasto, con cavalli a grossa quota ho comunque fatto un secondo, un terzo e un sesto posto”. Stefano, Matteo, Francesca e Roberto hanno vinto come team, ma come ci ha confidato Zaccherini l’amicizia che si è creata tra loro e i colleghi americani è il risultato più bello di questa trasferta.