Bologna, 6 marzo 2018 – Esattamente dodici mesi fa, un anno fa, nella notte tra il 6 e il 7 marzo Unicka e Vampire Dany sono stati rapiti. Tornando indietro nel tempo queste sono le ultime ore che i due cavalli hanno passato nei loro box nella scuderia Wave di Gianluca e Giovanna Lami, nell’azienda agricola Villa Liana a Staffoli nel Pisano, prima di essere portati via da coloro che, purtroppo allo stato attuale, rimangono ancora ignoti.
Un anno di appelli, ricerche, di domande. Un anno di speranze, di occasioni mancate, un anno che sarebbe dovuto essere molto diverso. Se il rapimento non fosse avvenuto, magari avremmo potuto parlare dei successi di questi due cavalli.
Unicka probabilmente sarebbe comunque arrivata sui titoli dei giornali importanti come accadde a Varenne, magari, per i suoi buoni risultati nel circuito dei 4 anni. Magari avrebbe corso il GP d’Europa a Modena a maggio scorso, magari il Triossi il 1 luglio a Napoli e, magari, il GP Continentale a Bologna il 24 settembre. Magari adesso si starebbe preparando per il Criterium de Vitesse in programma domenica a Cagnes Sur Mer dove avrebbe potuto sfidare il celebre Bold Eagle, magari avrebbe puntato al Lotteria il primo maggio. Magari se nulla fosse accaduto adesso starebbe mangiando il suo pasto nella sua casa dalla quale un anno fa è stata portata via.
Magari nella lingua italiana è un termine usato con diverse accezioni, qui esprime un vivo desiderio sentito come irrealizzabile. Irrealizzabile perché di Unicka e di Vampire Dany è un anno che si sono perse le tracce ed è un anno che nessuno potrà più restituire ai suoi proprietari, all’ippica italiana, agli appassionati, a Unicka e a Vampire Dany.
La speranza reale è che a essere restituite, ritrovate, non siano le occasioni perse ma i due cavalli, ben più importanti di tutto il resto che rimane, a questo punto, un contorno.
Purtroppo il passare del tempo è il più famigerato nemico delle indagini. Da quel 7 marzo quella che era una cospicua attività di ricerca è andata a diminuire gradualmente. Complice dell’aumentare del silenzio la mancanza di vere e importanti novità sulla vicenda. L’ultima è stata quella del novembre scorso quando la procura di Pisa, guidata dal Maggiore Gennaro Riccardi aveva reso noto l’invio di due mandati di arresto (tentata estorsione il capo di accusa) per il rapimento dei trottatori. Durante la conferenza stampa organizzata dalla procura il pm aveva rassicurato i numerosi presenti che i cavalli, secondo gli inquirenti nascosti nell’area tra Napoli e Cerignola, erano ancora in vita. Una notizia che purtroppo non ha avuto seguito visto anche il rilascio senza ulteriori provvedimenti delle due persone accusate e arrestate segno evidente di un provvedimento forse esagerato.
La speranza, ultima a morire, è quella che la certezza espressa dal procuratore lo scorso 17 novembre sia ancora valida.
Dodici mesi sono tanti ma noi non dimentichiamo: #Riportiamoliacasa.