Bologna, mercoledì 28 febbraio 2024 – Elegante e colorata la giubba dei fantini ha ispirato arte e letteratura e più di recente il grande e piccolo schermo, ma la sua funzione principale rimane quella di identificare la proprietà del cavallo in corsa e segna con decisione la differenza tra il mondo dell’ippica e degli altri sport equestri come l’equitazione, da sempre legato al rigore di una divisa più o meno uguale per tutti, fatta eccezione per alcune varianti dovute agli sponsor che propongono giacche di un colore diverso dal nero o dal rosso classico.
Ma cosa deve fare un appassionato che decide di “aprire i colori” in previsione dell’acquisto di un cavallo da corsa? Nel caso non abbia colori di famiglia legati al blasone, la sua scelta è totalmente affidata alla sua fantasia e al suo gusto personale. Per trovare l’ispirazione scopriamo dunque i colori storici di alcune grandi scuderie. Iniziamo con l’estero: il blu deciso della Godolphin di Mohammed bin Rashid Al Maktoum; il verde intenso corredato da spalline rosse per l’Aga Khan; la combinazione verde bianca con tracolla rosa della Juddmonte Farms che ha avuto in Frankel ed Enable due impareggiabili campioni; il blu scuro del Gruppo irlandese Coolmore, il “casato” dell’ immenso stallone Galileo o l’elegante porpora con maniche rosse e alamari in oro che caratterizzava i fantini della regina Elisabetta ora, a colori immutati, di Re Carlo. La tradizione italiana non può aver miglior esempio del bianco corredato dalla croce di Sant’Andrea della Dormello Olgiata di Federico Tesio che ha vestito i fantini dei leggendari Nearco e Ribot.
Per scoprire le curiosità di questo argomento abbiamo sentito una azienda italiana leader del settore: Ornella Prosperi, che ha creato migliaia di giubbe per scuderie di tutto il mondo. Con grande simpatia ci hanno rivelato che i colori più usati sono il blu royal e il rosso, le creazioni più stravaganti sono soprattutto per il mercato estero, Germania in particolare, avendo diversi sponsor hanno arricchito le giubbe con farfalle, oppure una margherita, una civetta, un ermellino, più frequenti i simboli delle carte da gioco, ma unica rimane una creazione raffigurante sul retro un quadro con dipinto un salotto. E infine le scaramanzie: se sulla giubba vengono inserite immagini di ferri di cavallo… assolutamente verso l’alto, mai verso il basso!