Pesaro, 22 dicembre 2016 – Prevenire il bullismo mettendo in relazione gli studenti con i cavalli, insegnando il rispetto delle regole attraverso il loro esempio e rafforzando il «gruppo classe» intorno a giochi e prove di abilità da compiere insieme agli animali.
È l’interessante progetto «Bullismo e Cavallo» proposto dall’associazione sportiva e circolo ippico Asd Equus di Villa Betti di Monteciccardo, ideato da Liana Serrani, appassionata di equitazione, con i patrocini del Coni regionale, dell’Ufficio scolastico regionale per le Marche, della Federazione italiana Sport Equestri Marche e della Provincia di Pesaro Urbino.
Le prima scuola ad aver aderito è la media dell’istituto comprensivo di Gabicce Mare (classi 2 A, B e C), i cui allievi hanno frequentato in tre diverse mattinate il maneggio di Villa Betti.
Gli studenti, accolti dal presidente dell’associazione sportiva ed istruttore Andrea Agostini e dai vari operatori, sono stati suddivisi in gruppi e portati a contatto con pony di varie dimensioni, con i quali hanno preso confidenza dapprima accudendoli, poi partecipando a giochi, ogni gruppo insieme ad un cavallo.
Divertimento assicurato ma anche coesione del gruppo, fiducia reciproca e gioco di squadra che sono serviti a rafforzare il legame tra i componenti di ogni classe, come evidenziato nei successivi test compilati a scuola. «Ogni sport – spiega Liana Serrani – si basa sul rispetto delle regole e nell’equitazione questo è particolarmente ferreo poiché la gestione di un grande animale come il cavallo, per poter riuscire, deve seguire schemi, azioni e regole precise. È uno sport che favorisce molto la socializzazione tra chi la pratica, la collaborazione per risolvere problemi comuni, fortificando il senso di responsabilità nei ragazzi ed accrescendone l’autostima, visto che insegna anche a risollevarsi dalle ‘cadutè, non solo quelle materiali ma anche dai propri errori. Va poi aggiunto che il cavallo è un grande equilibratore, calma i più irrequieti e dà fiducia ai più timidi. Il progetto stimola quindi i ragazzi ad aiutarsi e a fidarsi tra di loro, perché la squadra, per superare le varie prove, deve rispettare le regole del gioco e basarsi sull’aiuto reciproco».
Agenzia ANSA