Roma, 27 maggio 2017 – Deve ancora concludersi il viaggio ufficiale in Italia di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d’America, con tutto il suo corollario di piccole e grandi gaffe: il mancato saluto al nostro Tricolore e il mancato ascolto del discorso del nostro presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al G7 di Taormina, ad esempio.
Ma nonostante il tour italico The Donald riesce ad essere attivo anche sul suolo natìo: è di giovedì scorso la notizia sui media americani della ricetta individuata dal presidente americano per risolvere il problema dei cavalli selvaggi del West, sempre in soprannumero rispetto alla possibilità di ospitarne dei territori loro riservati.
E si tratta letteralmente di una ricetta anche gastronomica, visto che Trump ne vuole autorizzare la vendita ai macelli e l’alimentazione ad uso umano: un bel taglio ai loro costi di gestione, e sotto con le salsicce.
Per onestà intellettuale occorre ricordare che da molti anni il problema dei Mustang selvaggi è un osso duro da rodere per ogni amministrazione, repubblicana o democratica che sia: la proposta di abbatterli era già stata fatta nel 2016 e poi subito ritirata, a causa delle proteste sollevate.
I Mustang durante l’amministrazione Obama hanno visto lievitare i loro costi di gestione – da 36,2 milioni di dollari nel 2008 a 80,4 milioni nel 2017: Trump intende tagliare 10 milioni di dollari, e diminuire il problema per il futuro in modo draconiano.
Con la mannaia, per l’appunto: senza perdere tempo e risorse con cosette da signorine come controllo delle nascite e sterilizzazione nemmeno per loro, un simbolo vivente dell’epopea americana.
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