Milano, giugno 2016 – Oggi è il 72° anniversario del D-Day: il 6 giugno 1944 156.000 uomini delle truppe Alleate (Stati Uniti, Regno Unito,Canada, Francia libera e Polonia) sbarcarono sulle coste della Normandia per impegnare l’esercito tedesco e alleggerire così il Fronte Orientale.
Una operazione meticolosamente preparata da mesi, protetta in gni modo dallo spionaggio avversario e portata a termine con coraggio, determinazione e una incrollabile fiducia nell’obiettivo finale. A pensarci oggi sembra ancora così incredibile, dove avevano trovato la capacità di credere in un porgetto così complesso, disperato e difficile? eppure quegli uomini lo fecero e riuscirono nella loro impresa.
Grazie alla disciplina, alla pianificazione, all’addestramento estenuante e capillare, certo: ma una volta superati i primi sbarramenti sulla costa gli uomini che avevano rischiato la vita sulle spiaggie normanne dovevano continuare la loro corsa e trovare ogni modo di spostare se stessi, le armi e i vettovagliamenti necessari al proseguire dell’operazione.
Ed è lì che venivano buone anche le cognizioni ippologico/equestri dei singoli, come vedete: perché anche se sei un Marines o un Highlander di Sua Maestà saper condurre, attaccare o montare un cavallo requisito sul posto in quattro e quattr’otto può risolvere molte difficoltà….imparate l’arte, e mettetela da parte: non si sa mai.
6 giugno 2016