Bologna, agosto 2016 – Tutti a cavallo sui laghi dell’Appennino modenese. L’appuntamento è per venerdì 5 agosto, un trekking a cavallo organizzato da il Gruppo Attacchi VdA – Appennino Modenese. L’escursione a cavallo di una giornata ha come meta il Lago della Ninfa, suggestivo specchio lacustre incastonato alle pendici del Monte Cimone e dall’alto valore naturalistico. La partenza è prevista per le ore 9,00 dal maneggio di Sestola (MO), sede del sodalizio organizzatore, con rientro alle 18,00, tramite percorso differente dall’andata, al medesimo centro equestre.
Il lago della Ninfa è un laghetto di origine tettonica, cioè formato in una depressione del terreno creata dai movimenti tettonici della crosta terrestre. E’ posto ad una quota di 1.503 metri, alle pendici nordorientali del Monte Cimone. Circondato da faggete e boschi di conifere è un ottimo punto di partenza per svariate passeggiate ed escursioni e vi è possibile praticare la pesca sportiva. Nella stagione invernale è centro attrezzato per la pratica dello sci da fondo e da discesa. Un tempo, nei pressi delle rive, era circondato da secolari faggi contorti dalle intemperie: ora sostituiti da larici e da abeti che, riflettendosi nell’acqua, gli fanno assumere quella colorazione verde che lo rende somigliante ad un laghetto alpino. In particolare il bosco di conifere è stato impiantato dal vivaio forestale allo scopo di arginare il dissesto idrogeologico causato dal disboscamento per la produzione della legna. Tutt’intorno è ancora predominante la faggeta, all’interno della quale è possibile trovare funghi, come i porcini e i galletti, e piante quali l’anemone dei boschi e il geranio nodoso. Le sue acque tranquille ospitano varie specie di pesci, utilizzate per la pesca sportiva, tra le quali spicca la trota. Rappresenta inoltre un eccellente rifugio per molti anfibi, tra cui la rana temporaria e il tritone alpestre, tipiche specie montane, oltre al rospo comune, facilmente avvistabile nel lago in aprile durante la stagione degli amori. Un tempo chiamato Lago dei Budaloni, prese poi il suo attuale nome dal rifugio costruito in loco nel 1928, il quale faceva riferimento ad un’antica leggenda secondo la quale, nel lago, viveva una bella e malvagia ninfa che attirava cacciatori, pastori e viandanti per poi farli annegare nei gorghi che creava nelle acque.
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