Treviso, 7 maggio 2017 – La veterinaria ha detto sì e Iroso, ultimo mulo ancora vivente che abbia prestato servizio nell’Esercito Italiano, sarà tra i suoi alpini a Treviso in occasione della Grande Adunata del 12, 13 e 14 maggio 2017: una partecipazione del tutto eccezionale vista l’avanzatissima età dell’ibrido 38enne, cieco e con vari acciacchi legati all’età che negli ultimi anni lo avevano tenuto lontano dalle sfilate istituzionali.
Ma questa volta per lui è stato predisposto un recinto a tutto comfort dove potrà essere coccolato da tutti gli alpini, bocia e veci, che ritroveranno in lui i compagni di tante fatiche e di una età, quella della naja, che più si allontana nel tempo e più sa di dolce.
Iroso e gli altri suoi compagni furono venduti il 7 giugno 1993 tramite asta pubblica: erano gli ultimi muli dei nostri alpini, dopo di loro solo elicotteri e mezzi fuoristrada su per le montagne con le penne nere.
Iroso faceva parte del reparto salmerie del 7° Reggimento Alpini di Belluno: classe 1979, numero di matricola 212 che come a tutti gli equidi arruolati veniva impressa a fuoco sulla parte esterna del suo zoccolo anteriore sinistro a circa 15 mm. di altezza da terra e ad adeguata distanza dalla corona; il tutto rinnovato ogni volta che accrescimento dell’unghia, pareggio e ferratura lo rendevano necessario.
Nel 1993 Iroso e altri suoi coscritti sono stati acquistati da alcuni alpini della Sezione A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini) di Vittorio Veneto: lui in particolare è da allora con l’alpino Antonio De Luca, cui va tutto il merito di averlo curato in modo da fargli raggiungere una così veneranda età.
Nel tempo la Sezione Salmerie di Vittorio Veneto ha acquistato altri muli, ormai di origine per così dire civile, per poter continuare a sfilare in perfetto assetto da marcia in montagna nelle occasioni ufficiali; uscite che in fondo somigliano molto alle passeggiate quadrupedi di un paio d’ore che venivano effettuate regolarmente nei vari reparti alpini due, tre volte a settimana per garantire ai muli una adeguata quantità di movimento in vista delle marce vere e proprie.
Durante queste passeggiate i muli portavano solo il basto con le cosiddette bardelle (“armature laterali universali per carichi di circostanza”, recita il manuale di Istruzione sulle Salmerie), mentre in marcia erano ovviamente affardellati ognuno con il proprio carico, sempre meticolosamente regolato e distribuito con matematica precisione militare.
Qui il sito dell’ANA Vittorio Veneto , e qui la notizia del bollettino medico positivo