Agropoli, marzo 2016 – Sulla correttezza del maccheronico latino di cui sopra non ci mettiamo la mano, ma che il nome di Agropoli sia ironicamente adattissimo alla sua cronaca di questi giorni è piuttosto evidente: cavalli parcheggiati nei parchi condominiali, altri liberamente transitanti in mezzo al traffico tra una automobile e l’altra o colti in un momento di relax davanti alle scuole, o nel parchetto dei bambini che pascolano tranquilli di fianco alle altalene.
Da un certo punto di vista sarebbe anche carino, per la carità: più cavalli per tutti, più felicità diffusa.
Ma non così: perché un cavallo che circola libero sulle strade è un pericolo per sé e per gli altri, date una occhiata ai correlati di questo articolo pe vedere quanti incidenti gravi capitano a causa di cavalli vaganti.
In merito all’obbligo di custodia nei confronti degli animali (cavalli compresi) citiamo un articolo già comparso in rete qualche tempo fa:
“In tema di omessa custodia di animali, l’obbligo di custodia sorge ogni qualvolta sussista una relazione anche di semplice detenzione tra l’animale e una data persona, in quanto l’art. 672 cod. pen. collega il dovere di non lasciare libero l’animale o di custodirlo con le debite cautele al suo possesso, da intendere come detenzione anche solo materiale e di fatto, non essendo necessaria un rapporto di proprietà in senso civilistico” .
Nei casi più gravi il proprietario potrebbe venire imputato di omicidio colposo: sempre che si trovi il proprietario dell’animale, ovviamente, e nel caso di Agropoli non sappiamo se sia rintracciabile.
Corollario dei cavalli scossi di Agropoli: di chi sono questi soggetti, sono microchippati oppure no?
E giusto per tenerci in esercizio visto che ci sentiamo molto in clima liceo: “Un cavallo non microchippato e il cui proprietario non è quindi identificabile provoca un incidente stradale: chi paga i danni? metti una crocetta sulla risposta che ritieni corretta: a) il Comune che ha lasciato vagare il cavallo indisturbato b) il proprietario che assalito dai sensi di colpa palesa volontariamente la sua esistenza c) se li paga chi ci è andato a sbattere contro, sempre che non si sia fatto troppo male”.
29 marzo 2016