Bologna, dicembre 2015 – La storia del Master d’Italia “Memorial dalla Chiesa” ha vissuto oggi una giornata davvero significativa al Gese di San Lazzaro di Savena (Bologna): perché per la prima volta nei suoi ventiquattro anni di vita il Gran Premio è stato vinto da un’amazzone. Alessia Marioni ha inserito questa sera il suo nome nell’albo d’oro montando Ginger al termine di una gara appassionante e giocata sul filo del cronometro contro i cugini Bruno (2° su Tower Mouche, 0/0) e Vincenzo Chimirri (3° su Gayatri van het Welthof 0/0, 43.78). Ultima a entrare in campo, l’amazzone veneta ha davvero tentato il tutto per tutto nel tentativo di superare il tempo di Bruno Chimirri: c’è riuscita fermando il cronometro addirittura a 41.37 contro i 42.74 del cavaliere in divisa dell’Arma dei Carabinieri. Un successo meritatissimo ottenuto grazie a una condotta di gara aggressiva e spregiudicata, ma tecnicamente perfetta. Da sottolineare anche la prestazione del giovanissimo Giacomo Casadei (è ancora children!) che chiudeva al 10° posto in sella a My Forever (0/4, 50.38) mettendo in mostra una calma e una freddezza davvero ammirevoli, calcolando che questa è stata una delle sue prime gare davvero importanti e soprattutto al cospetto di cavalieri ben più esperti e navigati di lui. La quarta posizione è stata conquistata da Mauro Matteucci su Teun (0/0 43.78), 5° posto per Arnaldo Bologni su Quiddich de la Chavee (0/0, 45.88), 6° Alberto Boscarato su Urbino delle Roane (0/0, 49.22), 7° Francesca Ciriesi su Call Me Spock (0/4, 44.35), 8° Mirco Casadei su Flickfox (0/4, 44.39), 9° Julian Alberto Suarez su Coco Cartier (0/4, 48.01). Va così in archivio una manifestazione che ha ottenuto l’ennesimo grande successo di pubblico e di apprezzamento, caratterizzata dalla presenza del francese Frédéric Cottier nel ruolo di direttore di campo. Una manifestazione il cui significato sportivo si unisce a quello che da ben ventiquattro anni rappresenta nel ricordo del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo: persone che non dobbiamo dimenticare mai.
6 dicembre 2015