Amatrice, 27 agosto 2016 – Chi è già passato per un terremoto lo sa benissimo: fai fatica a staccarti da quello che rimane della tua vita, anche se è ridotto in macerie.
Perché bisogna essere lì sul posto a perorare la propria causa, perché c’è bisogno d fare tante cose, perché anche se è ridotta a un mucchio di mattoni impolverati quella lì era la tua casa, il posto dove sei cresciuto e che ha protetto per tanti anni te e la tua famiglia – e adesso sei tu che devi proteggere lei e rimetterla in piedi.
La gente di cavalli ha un altro motivo per rimanere, perché tante volte vicino alla casa ci sono proprio loro, i cavalli, e le scuderie.
Come nel caso degli allevatori del Centro Italia: un territorio montano storicamente vocato al pascolo, dove Cavalli Agricoli da Tiro Pesante Rapido, Franches Montagnes e derivati, Tolfetani e Maremmani sono uno dei pilastri di tante aziende agricole a conduzione familiare.
Parliamo con Annalisa Parisi di Passione Caitpr, aquilana: lei c’è passata nel 2009 e può descriverci molto bene quello che stanno passando adesso ad Amatrice, Accumoli e gli altri centri colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016.
“Noi non ci eravamo spostati dal paese, abbiamo mandato in albergo solo i nonni perché erano anziani. Ci sono stati una settimana sulla riviera, poi non ce l’hanno fatta più e sono tornati a casa: perché non ci riesci a stare lontano, quando hai tutto il resto della famiglia là e sai che ancora c’è il rishio di scosse. L’unica cosa che ti aiuta è stare con loro, essere lì. E l’ultima cosa che vuoi avere sulla testa dopo giorni, settimane di scosse e crolli è un tetto: fa paura per tanto tempo, nel primo periodo è molto meno stressante stare in una tendopoli o in una roulotte, che anche se senti la terra tremare sai che non corri il pericolo di rimanere sepolto vivo. Oltretutto questi sono paesi piccoli, gli abitanti davvero pochi: è una dimensione del tutto umana, dove anche il gesto del singolo può fare la differenza immediata”.
Quindi, se davvero vogliamo dare una mano a chi adesso è rimasto senza casa, condividiamo le informazioni utili: in questo momento alle famiglie colpite nella zona del sisma, agli allevatori e alla gente di cavalli servono tende e roulottes: vi preghiamo, se ne aveste una che potete mettere a disposizione, di farcelo sapere.
Noi vi metteremo in contatto diretto con chi ne ha bisogno – ieri è già stata individuata la prima famiglia di Amatrice cui andrà un roulotte proveniente da Cavezzo, in provincia di Modena, altro posto dove il terremoto del 2012 ha insegnato cosa serve a chi deve convivere con rovine, crolli e terra che trema.
Condividete queste informazioni: sarà un modo vero per aiutare chi adesso è in difficoltà, grazie.
27 agosto 2016