Bologna, marzo 2016 – Anna Cavallaro alla longia del grande Nelson Vidoni ha ottenuto ieri il 4° posto nella finale della Coppa del Mondo a Dortmund (Germania) alle spalle della svizzera Simone Jaiser su Luk, della tedesca Kristina Boe su Don de la Mar e dell’austriaca Isabel Fiala su Pink Floyd. Grande gioia poi per la prestazione della coppia azzurra Erika Di Forti e Lorenzo Lupacchini che su Wim hanno raggiunto insieme il podio nel Pas-des-Deux conquistando la medaglia d’argento. Forse, però, le medaglie sarebbero state due se Anna Cavallaro avesse potuto gareggiare insieme al suo vecchio campione Harley: ma il cavallo ancora una volta non è stato ammesso alla gara dopo l’esame veterinario (il precedente più eclatante è quello del Campionato d’Europa dello scorso anno ad Aquisgrana: sempre in Germania… ) quindi la fuoriclasse veronese ha dovuto impegnare Dante, 11 anni, il vice-Harley diciamo…
Un evento che l’ha colta impreparata?
«Beh, una sorpresa, questo sì. L’obiettivo era quella di gareggiare con Harley, la finale l’avrei dovuta fare con lui. Ma il giorno della visita ho scoperto che così non sarebbe stato… ».
Come ci si sente in quel momento? Questo fatto ha compromesso in qualche misura l’esito della sua prestazione?
«Diciamo che l’intesa con Dante non è ancora al 100%, sono solo pochi mesi che lavoro con lui, il suo galoppo è diverso, la sua andatura è diversa, soprattutto la spinta del suo galoppo è superiore a quella del galoppo di Harley quindi la difficoltà aumenta. Però sono riuscita a fare delle cose che nemmeno in allenamento mi erano venute così bene. Quindi molto bello. I giudici hanno dimostrato di apprezzare molto il nostro cavallo. Diciamo che è stato un ottimo allenamento».
Alla fine è stata una buona esperienza per il suo cavallo…
«Una volta accettato il fatto che avrei dovuto impegnare Dante ci siamo messi nell’idea che questo sarebbe stato un ottimo allenamento per lui, per vedere come avrebbe reagito lui in un campo internazionale di tale livello. E la risposta è stata ottima, tanto da darci molte rassicurazioni in prospettiva futura. Per Dante era la prima volta in un campo di gara in assoluto, aveva fatto solo una prova fuori gara nel Campionato d’Italia lo scorso ottobre. Ma ha fatto un’ottima figura ed è stato molto apprezzato dai giudici, ha preso buonissimi punteggi. La situazione ambientale tra l’altro non era affatto semplice: lontano da tutti gli altri cavalli e dentro un’arena con le tribune alte e strapiene di gente… Ma Dante è stato un vero professionista nel mettersi in circolo, nel trottare e galoppare ai comandi di Nelson. Ascoltava con grande attenzione quello che gli veniva richiesto».
E la prestazione di Anna Cavallaro come viene giudicata da Anna Cavallaro?
«Io ho cercato di dare il massimo, questo è ovvio. Alcune cose sono venute e altre no, alcune sono venute solo nella prima manche e altre solo nella seconda, però sono entrata con la grinta e la voglia di dimostrare che anche con Dante sarei riuscita a ottenere qualcosa, e soprattutto di far vedere che abbiamo un futuro cavallo pronto per le gare a venire».
Quindi ora sarà Dante il suo numero uno?
«Sì, ma questo era previsto già prima di Dortmund. Harley avrebbe dovuto fare lì la sua ultima grande gara per poi passare il testimone a Dante, e anche a un altro nuovo cavallo che abbiamo in casa. Diciamo che abbiamo solo accelerato di un po’ i tempi, ecco… ».
6 marzo 2016