Bologna, 26 febbraio 2021 – Nonostante il passaparola dei più appassionati, nonostante le pressioni sulla politica e sulle amministrazioni locali, la non-risposta riservata all’appello Ihp è di quelle che riecheggia nel proverbiale silenzio assordante. O quanto meno in una eco troppo lontana.
Dopo tutte le misteriose morti dei cavalli. Dopo i mille dubbi e sospetti. Dopo le indagini e le ricerche. Dopo la dolorosa scelta di lasciare Tignano. Dopo i tanti appelli lanciati in ogni possibile direzione, non si riesce proprio a trovare in tutta la Toscana un luogo idoneo a ospitare la Onlus che da così tanti anni si è fatta garante del benessere di tanti cavalli recuperati e salvati.
Italian Horse Protection, Ihp per gli amici, gestisce il primo Centro di recupero in Italia per equidi maltrattati e sottoposti a sequestro (L. 189 del 2004). Il Centro è stato riconosciuto con Decreto dal Ministero della Salute fin dal 2009.
“…i miei tesori non luccicano né tintinnano, essi brillano nel sole e nitriscono nella notte...” recita il motto ben in vista sulla pagina web dell’associazione, ma oltre qualsiasi poesia, Italian Horse Protection potrebbe dover lasciare presto la Toscana se non troverà una sede adatta per il centro di recupero per equidi maltrattati.
«Abbiamo avuto numerosi contatti – sottolinea in una nota il presidente di Ihp Sonny Richichi -, ma purtroppo niente di tutto questo si è ad oggi tradotto in una proposta concreta e praticabile. Per questo ci troviamo costretti a guardare anche fuori dai confini regionali per trovare una nuova sede. Per noi lasciare la Toscana sarebbe motivo di grande dolore e frustrazione, vorremmo davvero restare qui. Rinnoviamo il nostro appello a chiunque, istituzioni e privati, possa aiutarci».