Comunicato Gruppo Attacchi VDA
Un viaggio alla scoperta di manieri, gran parte ben conservati, di percorsi che dalla “bassa” reggiana si inerpicano sino alla dorsale appenninica per travalicare nel versante toscano, ancora oggi fruibili, da luoghi dove i viandanti possono affacciarsi e godere di panorami che spaziano dalle Alpi al mare.
Chi era Matilde di Canossa?
Fu la più importante donna del medioevo, nata a Mantova nel 1046, la Matelda cantata da Dante nel Paradiso, colei che, schierandosi con la Chiesa riformata da papa Gregorio VII, tenne testa con le armi a un Imperatore Enrico IV, donna di assoluto primo piano per quanto all’epoca le donne fossero considerate di rango inferiore, arrivò a dominare tutti i territori italici a nord degli Stati della Chiesa. Nel 1076 entrò in possesso di un vasto territorio che comprendeva la Lombardia, l’Emilia, la Romagna e la Toscana, e che aveva il suo centro a Canossa, nell’Appennino Reggiano. Il feudo di Matilde si estende da Mantova a Lucca, a Firenze, fino alle foci del Po. Matilde è donna europea, di stirpe e di cultura internazionale. Il suo intervento è fondamentale per la nascita dell’Università di Bologna.Fu incoronata presso il Castello di Bianello (Quattro Castella, Reggio Emilia) La Grancontessa (magna comitissa) Matilde è certamente una delle figure più importanti e interessanti del Medioevo italiano: vissuta in un periodo di continue battaglie, di intrighi e scomuniche, seppe dimostrare una forza straordinaria, sopportando anche grandi dolori e umiliazioni, mostrando un’innata attitudine al comando. La sua fede nella Chiesa del suo tempo le valse l’ammirazione e il profondo amore di tutti i suoi sudditi, morì nel 1115 e sepolta a San Pietro. La sua tomba, scolpita dal Bernini, è detta Onore e Gloria d’Italia. I suoi castelli, disposti in un sistema fortificatosi dispiegavano sui crinali dei colli reggiani, e si offrono oggi al visitatore attento non solo alla spettacolarità del monumento ma al significato storico di queste testimonianze, inserite in un paesaggio ancora segnato da antichi borghi, torri e pievi. I castelli, le corti e i palazzi, spesso recentemente restaurati, formidabili “macchine del tempo”, depositari della storia e delle nostre radici e identità, non sono più pesi da conservare, ma fonti di ricchezza, di lavoro, di nuove professioni. Quelli che un tempo erano luoghi esclusivi di potere e oppressione, oggi sono centri di aggregazione, d’incontro, di vita culturale con i festival della “Musica a Corte”, degli “In Canti Cortesi”, delle rievocazioni storiche ed escursioni a cavallo.
L’iniziativa, messa a punto dal Gruppo Attacchi VdA – Appennino modenese, prevede la partenza dal maneggio di Polinago, sede dell’associazione, con rientro dopo te giorni nello stesso luogo. A cura dell’organizzazione sono programmati punti sosta (PS) e tappa (PT) adeguatamente attrezzati per i cavalli, mentre i cavalieri potranno fruire dell’ospitalità presso ristoranti, alberghi o agriturismo.
Un mezzo di sevizio provvederà al trasporto dei bagagli, del materiale logistico e delle profende per gli equini.
Il percorso, adatto a cavalieri con buone capacità equestri, avrà il seguente sviluppo:
Sabato 26 marzo 2016
Polinago (914m) – Boccassuolo (987 m) – Frassinoro (1131m) (PS ) – La Verna ( m) – Montefiorino (780m) (PT)
Domenica 27 marzo 2016
Montefiorino (780m) – Ponte Dolo (322m) –Massa (m) (PS)- Manno (688m) -Carpineti (562m) (PT)
Lunedì 28 marzo 2016
Carpineti (562m) – Bebbio (519m) – Cerredolo (316m) (PS) – Monchio(748m) – Polinago (914m)
Informazioni: Piera 348 2312390
23 marzo 2016