Arezzo, aprile 2016 – Quando a metà gara Piergiorgio Bucci ha preso il comando della classifica provvisoria della prima prova del Campionato d’Italia seniores in sella a Heartbreaker van Achterhoeve, lo ha fatto dando un distacco di quasi nove secondi al più diretto avversario di quel momento, cioè Valentina Isoardi su Vayana (infine al 5° posto). Normale, del resto: Bucci è cavaliere di altissimo livello, di consumata esperienza, di forte competitività. Il suo percorso è stato fluido, morbido e preciso, quasi un esercizio in souplesse cercando di non disdegnare il cronometro… Da lì si è capito che questa prova (tabella C, non dimentichiamolo) avrebbe creato una divisione molto netta tra due realtà agonistiche in campo: i cavalieri/binomi di livello superiore, e quelli per così dire normali. Situazione ben evidenziata non tanto dalla classifica finale (che in effetti alcune eccellenti prestazioni hanno prodotto un piazzamento non proporzionale a causa di dettagli o piccole sfortune) quanto piuttosto dalla disinvoltura e dalla capacità con la quale si è portato a termine il percorso. Il vuoto tra Bucci e la Isoardi è poi stato riempito da Emilio Bicocchi (2°) con un favoloso Ares che addirittura sarebbe andato in testa senza un errore che tuttavia in termini di classifica generale compromette quasi nulla; da Gianni Govoni (3°) su Antonio, che ha ugualmente terminato con un errore ma alla… ‘Govoni’: uno spettacolo, cioè; e da un ottimo Antonio Alfonso (3°) su Redskin de Riverland che ha chiuso a zero un percorso eccellente. Diciamo che in questo risultato non ci sono state sorprese né outsider, ma piuttosto si sono confermati i valori che ben si conoscono. La campionessa d’Italia uscente Giulia Martinengo Marquet probabilmente sarebbe entrata nel gruppetto di testa se non fosse stato per una vera e propria incomprensione su di un verticale che proponeva un’alternativa: io vado di qua, no io vado di là, alla fine ne è venuto fuori uno scarto da parte di una Randon Pleasure che è cavalla calda, umorale e tecnicamente molto difficile: infatti questo equivoco ha poi creato una certa tensione per la rimanente parte del percorso (34° posto). Il ‘vecchio’ Arnaldo Bologni su Quidich de la Chavée è stato autore di una prestazione magistrale ed encomiabile: vittima di un grave infortunio a una mano solo una decina di giorni fa, non avrebbe potuto nemmeno montare: figuriamoci… Non solo Arnaldo ha montato, ma lo ha fatto dando un eloquente saggio di tutte le sue migliori qualità (13° posto). Senza errori anche i percorsi di Michael Cristofoletti su Belony (6°), di Roberto Previtali su Licius (7°), di Nicolò Callerio su Darius (8°). Ma i piazzamenti in realtà voglio dire poco: l’importante sarà il punteggio ottenuto da ciascun cavaliere dopo la conversione partendo dallo zero che sarà assegnato a Bucci: i distacchi saranno davvero minimi e per molti binomi domani, nella prova a due percorsi (tecnicamente e anche fisicamente sarà una gara molto difficile) le cose potrebbero cambiare sensibilmente in classifica generale. Vedremo: il Campionato d’Italia si preannuncia avvincente e tutto da vivere.
21 aprile 2016
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