Cordoba, marzo 2016 – Certo non siamo noi ad avere voce in capitolo per faccende di questo genere: ma il Beato José Gabriel del Rosario Brochero, sacerdote argentino nato nel 1840 a Santa Rosa de Rio Primero e morto nel 1914, sarebbe davvero il protettore giusto per il turismo equestre e cavalieri ed amazzoni che lo praticano.
Figura molto amata da Papa Francesco, che lo innalzerà agli onori degli altari il prossimo 16 ottobre in Vaticano, era conosciuto come El Cura (il parroco) Brochero.
Citiamo testualmente da SantieBeati.it : “Il 18 novembre 1869, padre José Gabriel venne incaricato della cura d’anime della parrocchia di San Alberto. Il 24 dicembre partì da Córdoba e, dopo tre giorni di viaggio a dorso di mulo, arrivò a destinazione. Si trattava di una parrocchia di poco più di diecimila anime, sparse su quattromilatrecentotrentasei chilometri quadrati, popolata da gauchos, contadini e briganti, dove le comunicazioni erano quasi impossibilitate dalla mancanza di strade e dalla presenza delle Sierras Grandes.
L’anno successivo al suo arrivo, prese ad accompagnare uomini e donne a Córdoba per far compiere loro gli Esercizi Spirituali. Le carovane, che superavano a volte le cinquanta persone, erano spesso sorprese da tormente di neve. Dopo quei giorni di ritiro, molti decidevano di cambiar vita.
Per non affaticarli ulteriormente, padre José Gabriel pensò di fondare una casa per gli Esercizi più vicina, a Villa del Transito (dal 1916, in suo onore, si chiama Villa Cura Brochero), la cui costruzione, supportata dai fedeli, durò dal 1875 al 1877. Ad essa fece seguito, nel 1880, una scuola per le bambine”.
Spronò i suoi fedeli a costruire scuole, ferrovie e migliorare quindi le loro possibilità di comunicazione e benessere: nei giorni scorsi in tantissimo hanno ripercorso i suoi sentieri a cavallo, per aspettare pregando insieme sui suoi luoghi la notizia ufficiale della canonizzazione: in sella come lui, il modo migliore per sentirselo vicino.
16 marzo 2016