Il cavallo al centro. Al centro dello sport, ma anche della gioia di vivere, del recupero di valori, della voglia di capire e imparare. Il rapporto con questi animali può aiutare a stare meglio, e lo hanno dimostrato sia la scienza sia l’esperienza di milioni di persone che grazie a uno di loro hanno trovato, o recuperato se stesse.
Il Salone di Cremona vuole che questo messaggio passi forte e chiaro, raggiungendo il cuore non solo di chi i cavalli già li conosce e li ama, ma anche di coloro che ancora non si sono avvicinati a questo magnifico compagno di vita: «Cercheremo di scatenare emozioni, brividi e commozione, ma non solo: mi piacerebbe che il pubblico lasciasse la serata con curiosità, pensando: “Deve essere bello… domani cerco un maneggio e provo”».
Così il direttore artistico e regista del Gran Galà Salone del Cavallo Americano, Rossano Oliveti, un autentico pilastro dello show equestre nazionale che con il suo team di “artisti trainer” ha lavorato su molte piazze di prestigio: ultima di una lunga serie una rappresentazione equestre teatrale organizzata dalla famiglia reale danese a Copenhagen. Moltissimi i ragazzi che hanno iniziato le proprie carriere presso la scuderia emiliana di Oliveti, divenendo poi personaggi di primo piano anche su scala internazionale.
Ecco come lo stesso Rossano Oliveti descrive questa sua nuova realizzazione, cui prenderanno parte quindici artisti e venti cavalli, in programma venerdì e sabato sera alle 20.30, domenica alle 17: «Quest’anno il tema conduttore é nuovo. Semplicemente… i cavalli. Non i cavalli nell’arte, nella storia, nelle filosofia, nel teatro, nei talent show equestri come ci siamo abituati a vederli nelle kermesse europee degli ultimi anni. I cavalli come pura forma di piacere nel condividere percorsi di vita insieme, sia per gioco sia per lavoro. Equitando tra sogno e realtà abbatteremo i limiti di un tema o di un filo conduttore, viaggeremo da Spartaco a Billy The Kid, dal Rinascimento al punk rock. Avremo cantanti dal vivo, danzatori, attori teatrali, elettricisti e lucidazoccoli. E omaggeremo Cremona con un numero tributo a una sua grande figlia, la Tigre, l’ineguagliabile Mina».
Una delle caratteristiche di Rossano Oliveti è quella di omettere spesso il cognome degli artisti che animano i suoi spettacoli, sostituendolo con coloriti soprannomi alla maniera del tempo che fu, quando nei paesi la gente si conosceva a seconda di quella che era una sua peculiare caratteristica piuttosto che con un cognome sconosciuto ai più e ricordato giusto nell’atto di nascita, di matrimonio e di morte. Eccoli, elencati dallo stesso Rossano: «Reparto acrobatico: Erik il Fisicato, Mircea il Lungo, Ismael il Berbero, Samuele il Cucciolo; nei favolosi numeri con cavalli in libertà, Andrea il Mistico; alle prese con gli ispanici: Max Ortega, Sofi e Giada, i Gitani; reparto Comics: Tito Gomez, Cico The Giant, Marco El Gordo; mitologia classica ed epica: Fausto il Gladiatore e il gruppo La Fenice; fantasia con i pony, Ania the Blondy con Anna e Sara; infine Alle the Roper». Oliveti, cavaliere eclettico e autoironico capace di spaziare tra stili di monta e di performance diversissimi tra loro, sarà egli stesso in sella insieme alla inseparabile Ania per alcuni “quadri” dello spettacolo. Testi e speakeraggio affidati alla voce di Stefano Gobbi, che Rossano definisce, ovviamente “The Voice”.