Bahamas, luglio 2015 – Si chiamava Nunki, aveva circa 20 anni ed era l’ultima rappresentante di un branco di cavalli discendenti dai primi arrivati nel Nuovo Mondo con le spedizioni di Colombo: fino alla fine del 1800 erano rimasti nell’isola di Cuba, dove erano sbarcati in origine e recentemente uno studio aveva certificato che il loro DNA era proprio quello di una popolazione equina spagnola di origine Berbera.
Li portò sull’isola di Abaco una compagnia di commercio legnami che li utilizzò come forza motrice sino agli anni ’40: ma non appena arrivarono i trattori i cavalli vennero abbandonati al loro stessi.
Una condizione in cui prosperarono allegramente per anni: negli anni ’60 erano circa 200, belli vispi e sani.
Poi il declino: un uragano distrusse la foresta in cui vivevano, il loro numero è calato vertiginosamente sino a lasciare sola Nunki.
Ora non c’è più nemmeno lei: la WHOA (una organizzazione no profit che era stata creata con lo scopo di salvare gli Abaco Barb, questo il loro nome ufficiale) ha conservato un campione dei suoi tessuti per farli clonare da una ditta specializzata americana – ad occhio una operazione che costerà circa 100.000 Euro.
Sorge un dubbio: forse andava meglio quando si stava peggio, e Nunki e i suoi parenti erano abbandonati a loro stessi?
29 luglio 2015