Bologna, 21 aprile 2023 – Figlio di Fenice, fattrice selezionata Franches Montagnes, e dello stallone di Puro Sangue Orientale (P.S.O). Vulcano, Unico della Torre è arrivato …un po’ a sorpresa.
Nel primo pomeriggio del 10 di aprile Annamaria Bosshard, responsabile dell’allevamento equino dell’Azienda Traina, è passata con dei clienti in escursione accanto al paddock delle cavalle gravide per dare un’occhiata, anche se “ancora mancava qualche giorno”. Non era ancora nato nessuno dei puledri previsti. Qualche ora più tardi, Anna è ripassata a piedi e Unico della Torre… era già là, mezzo barcollante e ancora non del tutto asciutto!
«Ho preso subito capezza e un poco di mangime, visto che la fattrice non è ancora del tutto abituata a farsi prendere nel branco. Era il suo primo parto, quindi non avevo nessuna idea di come avrebbe reagito alla mia presenza vicino al puledro. Si è fatta avvicinare senza problemi e non si è dimostrata affatto gelosa. Non ho avuto bisogno di alcun mangime. Con calma ho fatto abituare entrambi alla mia presenza ravvicinata. Al momento giusto, dopo almeno una mezzora ho iniziato la modellazione di imprinting bloccando Unico fra le braccia».
Come hanno reagito lui e la madre?
«Ha ovviamente tentato di divincolarsi ma ho immediatamente cominciato ad accarezzarlo in tutto il corpo dicendo sempre parole dolci e si è calmato quasi subito. La madre, che ben mi conosce, mi ha dato fiducia e ha proteso il muso verso di noi ma senza dimostrare apprensione più di tanto».
E poi?
«Dopo qualche minuto, ho anche iniziato ad accarezzarlo fra le orecchie e sul muso, i soli punti dove dava segni di qualche fastidio. Prima di quanto immaginassi, Unico si è piazzato tranquillo sulle zampe, potendolo continuare ad accarezzare con lui praticamente libero. Facendo delle pressioni sulle cosce e sul petto, gli ho fatto fare anche dei piccoli passi avanti e indietro e ho presto potuto anche piegargli le orecchie, come ho poi fatto più avanti per mettergli la capezza. Siamo stati tutti e tre insieme fino a quando sono stata costretta ad andare via per preparare la cena per i nostri clienti americani. Felice e Unico mi hanno seguito con lo sguardo. Mi fa piacere credere che pensassero: quando torni?».
La sveglia e la ‘modellazione’
Il mattino seguente Anna si è presentata presto. Il puledro dormiva sdraiato accanto la madre, ferma a sorvegliarlo. Lei si è seduta a qualche metro di distanza e ha aspettato che Unico si svegliasse da sé. Dopo una mezzora si è destato a causa dei movimenti di un’altra fattrice vicina. A questo punto mamma e figlio sono venuti incontro ad Anna.
«Sono rimasta seduta. La mamma mi ha annusato e toccato con delicatezza, come per darmi un buongiorno. Il piccolo mi ha anche toccato un istante e poi si è subito allontanato».
Una volta alzata in piedi, Anna si è messa ad accarezzare la madre andando in giro con lei che si spostava per pascolare, con il piccolo che seguiva muovendosi di qua e di là intorno. Tutto ciò fino a quando il piccolo, già bello vispo e saltellante, non è tornato a gironzolare sempre più vicino ad Anna e alla madre e a farsi toccare. Al momento giusto, Anna lo ha “ripreso fra le braccia” e ha ricominciato ad accarezzarlo dappertutto come il giorno prima. Aveva portato con sé una piccola capezzina con una breve lunghina fatte con un cordino e dopo averla accarezzata anche con queste, gradatamente e lungo in ogni diversa fase su tutto il corpo, gliela ha anche inserita. È stata accettata abbastanza facilmente. Presto è rimasto fermo a farsi accarezzare libero dalle braccia. «Purtroppo, ero sola e così non ho mai legato la madre “da qualche parte” per facilitare il tutto, perché non volevo affatto farla agitare se, per caso, il figlio fosse scappato via. In due, l’altro si può occupare della fattrice e slegarla alla bisogna».
Un lavoro graduale
Dalla mattina seguente il lavoro di modellazione è continuato con ulteriori sedute, ripetendo le stesse fasi di approccio: carezze e parole dolci madre, idem piccolo scosso, poi usando anche la capezzina, quindi con la capezzina messa. Introducendo poi altri piccoli movimenti avanti e indietro con pressioni manuali e con l’ausilio del cordino solidale alla capezza, passata anche dietro ai posteriori. Poi Anna ha cominciato anche ad alzare un piede alla volta, basilare nei primi giorni di vita. «Nonostante i barcollamenti su tre zampe è andato tutto piuttosto bene per tutti e quattro gli arti».
Si è presto inserito anche Francesco Traina, che ha raggiunto l’Azienda per vedere il nuovo nato e dare una mano.
«In due abbiamo potuto così anche legare Fenice. Per poi anche portarla alla capezza in giro con Unico a seguirci libero e tranquillo. Anche Francesco è stato presto annusato e accettato e ha potuto, dopo un po’, toccare e accarezzare Unico, sempre più vispo e saltellante. A fasi alterne mi sono dedicata anche a una puledra Franches Montagnes al 100% davvero molto socievole: mentre ero seduta a guardarla a qualche metro, è stata lei a venirmi addirittura incontro per prima a curiosare e a toccarmi, senza poi andare via. Solo poi è venuta la madre! I Franches Montagnes sono davvero molto ma molto socievoli di natura! Davvero sorprendenti»
È una delle motivazioni che hanno dato inizio, dopo alcuni positivi esperimenti del passato, a questo progetto che intende unire le caratteristiche strutturali, attitudinali e caratteriali di questo robusto e rustico cavallo a sangue freddo venuto dal nord, e ormai presente in Sicilia da oltre 35 anni, con quelle del Puro Sangue Orientale Siciliano, “miglioratore” di razze per eccellenza, così da formare soggetti particolarmente adatti al trekking in natura professionale. Forza, robustezza, rusticità, mansuetudine, equilibrio e, dulcis in fundo, brio. E che brio!
I prossimi puledri dovrebbero nascere ormai a breve!