Rio de Janeiro, agosto 2015 – Uno spettro che sembra riemergere dal passato ma è ancora capace di fare paura: è la morva, una malattia infettiva cronica tipica dei cavalli (colpisce anche i muli, mentre gli asini sono molto più resistenti) che sino all’avvento degli antibiotici era diffusa anche in Europa
Un caso di questa malattia, provocata dal Burkholderia mallei, è stato riscontrato in aprile a Victoria, una città brasiliana che si trova a 541 chilometri da Rio de Janeiro: il cavallo colpito è un soggetto della Polizia locale che nel novembre del 2014 era transitato anche per le scuderie del Centro Nazionale Equestre di Deodoro, il sito dove verranno ospitate le discipline equestri delle Olimpiadi di Rio 2016.
Da lì è partita una campagna veterinaria del Ministero dell’Agricoltura brasiliano volta a fornire un quadro preciso della situazione: sono stati trovati due soggetti positivi al batterio che però non mostrano segni della malattia, e la FEI dopo il check pre-olimpico del 6 agosto ha dichiarato di avere piena fiducia nell’operato della autorità sanitarie e sportive brasiliane.
La morva, conosciuta anche con il nome di farcino, è trasmissibile anche agli esseri umani.
25 agosto 2015