Ascoli Piceno, 22 gennaio 2017 – «Invece di usare la turbina per prestare tempestivamente soccorso alle persone isolate, hanno dato precedenza a pulire il percorso per la processione di San Sebastiano, che sarà pure importante, ma che con un’emergenza così grave in corso si poteva rinviare».
Monta la protesta a Montemonaco (Ascoli Piceno) dove ieri una turbina è stata utilizzata per liberare la strada per la tradizionale processione di San Sebastiano che si tiene ogni anno il 20 gennaio.
Alla cerimonia religiosa c’erano comunque tanti fedeli, alcuni in costume tipico e il sindaco Onorato Corbelli con la fascia tricolore.
La Protezione civile comunale di San Benedetto del Tronto ha accompagnato fin lì anche il vescovo, mons. Carlo Bresciani.
«C’è un allevatore di cavalli di 60 anni che vive in una casa terremotata ad Altino, isolato da giorni, lui e i suoi animali – racconta all’ANSA Angelo Tuccini, un ristoratore della zona -. Potevano andare ad aiutarlo, ma il sindaco di Montemonaco ha preferito usare la turbina per la processione, rispettabilissima, ma che in queste circostanze poteva aspettare per dare precedenza a chi attende da giorni soccorsi urgenti immerso nella neve coi suoi cavalli».
L’allevatore è stato raggiunto questa mattina dai soccorritori con la turbina contestata.
«In evidente e pericoloso ritardo, come in ritardo sono arrivati i soccorsi qui a Isola san Biagio da dove vi chiamo. Abbiamo dovuto aspettare tre giorni, assurdo» conclude il ristoratore.
Agenzia Ansa