Bologna, marzo 2015 –
Cari amici,
come avrete modo di leggere dal sito ufficiale della FISE, la mia candidatura alla Presidenza della FISE è stata respinta sul presupposto che sarei ineleggibile per l’esistenza di due giudizi nei miei confronti e ciò secondo una distorta lettura della norma dello Statuto e delle norme di attuazione dello stesso.
Premesso che la sottoscritta ha ricevuto una chiamata in causa nel giudizio tra l’Avv. Canonaco e la FISE sul presupposto che le delibere d’incarico non sarebbero state ratificate dall’organo preposto, ma così non è giacché le delibere assunte dalla sottoscritta sono state addirittura ratificate dal Commissario Ravà che nell’estendere il giudizio nei miei confronti dimentica tale circostanza, non posso non rilevare che, come ahimè temevo, tale scelta è il frutto di una precisa volontà, cioè quella di impedire alla sottoscritta di prestare la sua opera di rinnovamento in favore della FISE ed evidentemente avallare i vecchi sistemi.
A questo punto, seguendo le previsioni dello Statuto, proporrò reclamo avverso tale decisione ed agli organi preposti affinché valutino la correttezza o meno di tale decisione che, seppur dovessero accertare corretta nella forma, nella sostanza fa emergere una volontà che ritengo persecutoria ed ingiusta nei miei confronti.
Pertanto, nell’ipotesi in cui la Corte Federale d’Appello non dovesse dichiarare legittima la mia candidatura, mi asterrò dal fare ulteriori azioni che avrebbero quale primo risultato quello di far permanere lo stato di commissariamento ed appoggerò con tutte le mie energie l’amico Amos Cisi che con me condivide ed ha condiviso i progetti e che ha l’esperienza e le capacità necessarie per traghettare la Federazione in questi due anni di governo.
Spero vogliate condividere con me questa ulteriore ingiustizia dando, uniti, una risposta alle prepotenze.
Vi ringrazio fin d’ora per il sostegno a me ed al Colonnello Amos Cisi