Roma, gennaio 2016 – Per capirci qualcosa ci vorrebbe un bel diagramma di flusso, di quelli con tutte le freccine che sottolineano i bivi di scelta e le loro diverse soluzioni per le realtà di fatto prese in esame.
In questo caso il fatto inoppugnabile è che a Roma ci siano le carrozzelle per turisti, le cosiddette botticelle.
Gli animalisti le odiano, i turisti le usano, i loro vetturini ci campano e per di più sono in possesso di regolare licenza del Comune di Roma, quindi l’attività in se stessa è legale: sono le condizioni in cui lavorano i cavalli ad essere precarie.
In particolar modo lasciano a desiderare le condizioni relative al loro riposo: non solo non dispongono di adeguati spazi di sosta durante le ore di servizio, ma la notte vengono ricoverati in scuderie ricavate nei locali dell’ex-mattatoio del quartiere Testaccio, che a parte non essere esattamente una location di buon gusto lasciano molto a desiderare dal punto di vista igienico/sanitario e sono lontane dal posto di lavoro degli equini in questione, costringendoli ad una ulteriore fatica per il trasferimento notturno e all’impossibilità di approfittare di un luogo tranquillo durante la giornata.
E infatti sono state costruite scuderie ad hoc per loro nel parco di Villa Borghese: comode da raggiungere, moderne e confortevoli. Costose vabbé, ma almeno i cavalli delle botticelle avranno accesso ad un adeguato riposo notturno, verrebbe da pensare.
Tutto è bene quel finisce bene, direte voi? macché.
Le scuderie nuove sono vuote, perché sembra siano costruite in numero inferiore alle necessità dei vetturini che quindi non si muovono dal Testaccio e rimangono lì, tutti e 41 in blocco, uniti e solidali come poche volte capita di vedere in questioni di battaglie sindacali: i cavalli da sistemare sono 82 e a Villa Borghese ce ne stanno solo 67, finché non ci sarà posto per tutti loro dal Testaccio non si muovono (o meglio i loro cavalli non si muovono da lì, che i vetturini la sera vanno a dormire in un letto comodo e pulito).
Vari gruppi politici e animalisti rinfacciano al comune le spese di costruzione delle nuove scuderie di Villa Borghese ritenendolo uno spreco di denaro pubblico.
I ragazzi delle Belle Arti sono senza gli atelier-laboratorio che avrebbero dovuto essere costruiti al posto dei vecchi ricoveri per i cavalli ancora usati dai vetturini, e più volte sequestrati per le cattive condizioni igieniche in cui costringono i cavalli e che avevano spinto il comune a metterne a disposizione di nuove, quelle di Villa Borghese per l’appunto.
RIsultato: scuderie costose vuote e inutilizzate, soldi pubblici già spesi da un pezzo, cavalli ancora nel porcile del Testaccio.
Logico, no? se voi riuscite a cavarci fuori un diagramma di flusso sensato vi garantiamo la pubblicazione urbi et orbi ed una menzione d’onore.
Speriamo che la decisione di New York decida tutti a muoversi nella direzione giusta: grazie Di Blasio, magari la battaglia di Central Park (meno carrozzelle, scuderie nuove e comode al posto di lavoro) smuoverà qualcosa anche a Villa Borghese.
Proteste contro le nuove scuderie
19 gennaio 2016