Milano, febbraio 2015 – Presso il Centro Ippico di Castellazzo, alle porte di Milano, si è tenuta una conferenza stampa in merito ai recenti accadimenti che hanno portato il prestigioso impianto equestre fondato nel 1964 sotto i riflettori dei social media.
Fermo restando che i fatti che sono stati al centro dei commenti ospitati su facebook sono attualmente oggetto di indagine della Procura Federale (per la giustizia sportiva) e della Procura della Repubblica e quindi coperti e vincolati dal più stretto riserbo istruttorio, Nelly Mancinelli ha voluto mettersi a disposizione della stampa per esprimere la propria posizione in merito alla vicenda.
Secondo quanto dichiarato dalla signora Mancinelli e dietro sua esplicita richiesta, «il C.D. del circolo ha messo in atto tutte le procedure nel rispetto del Regolamento interno del circolo stesso e aperto un’istruttoria interna». Purtroppo tale istruttoria, ha spiegato l’Avv. Marco Destro, rappresentante di Nelly Mancinelli e Castellazzo, al momento è ferma in quanto non è pervenuta la documentazione completa da parte della diretta interessata che, attraverso il proprio legale ha posto un ferreo diniego alla sua divulgazione. Diniego per altro solo formale visto che, proprio mentre si svolgeva la conferenza stampa, Giulia Romeo, la proprietaria del cavallo al centro della vicenda, sceglieva ancora una volta la platea di facebook per far arrivare una lettera aperta indirizzata a Vittorio Orlandi.
Da Castellazzo comunque, al momento, pur «mordendosi le la lingua» come ha dichiarato Nelly Mancinelli, per una informazione corretta si rimanda agli esiti che scaturiranno dalle indagini.
«Il diritto alla critica e di libertà di opinione non è e non può essere un diritto all’offesa e all’insulto, tanto strumentale quanto deliberato, con l’unico intento di nuocere e trarne un qualsiasi profitto economico o di semplice consenso di massa o di numeri di contatti del proprio blog o politico elettorale». Questa la posizione del legale di Castellazzo, messa a disposizione in un comunicato piuttosto blindato.
«Quello che voglio affermare – ha dichiarato Nelly Mancinelli – è che a Castellazzo non ci sono stati né mai permetterò atti di violenza voluti sui cavalli e con questa certezza porto avanti e sopporto calunnie e infamie che non ci meritiamo. Al momento, essendo io indagata non posso fare dichiarazioni pubbliche ma tutto è verbalizzato e a tempo debito sarà messo a disposizione ad fine di far conoscere la verità».
Nell’osservanza di una informazione corretta e rispettosa delle regole non ci resta quindi che attendere i dispositivi delle Procure, con l’augurio che nonostante il clima dei veleni, il rispetto per una corretta informazione, scevra da populismi facilmente strumentalizzabili lasci il posto al rispetto per il nostro sport e per le persone che l’hanno reso e quotidianamente lo rendono grande.
13 febbraio 2015