Agenzia Ansa
Castelluccio di Norcia, 5 novembre 2016 – Cinquanta cavalli allo stato brado pascolano liberi sui Monti Sibillini a dispetto delle scosse di terremoto e in mezzo a un altopiano verde smeraldo, il Piano Grande, anche oggi baciato dal sole.
«Qui stanno bene, perché dovrei portarli in una stalla, a valle prima della neve che di solito arriva da metà dicembre?», domanda il proprietario, Emiliano Brandimarte, uno dei cinque irriducibili di Castelluccio di Norcia, minuscola frazione montana isolata dal sisma e quasi totalmente abbandonata dai pochi che ci abitavano.
L’allevamento di cavalli, razza Haflinger, è una delle attrazioni del comprensorio dei Sibillini: sono esemplari che vengono proposti e utilizzati dai turisti per escursioni e trekking equestre sull’Appennino.
Ma hanno anche un’altra notorietà, riferisce il proprietario: sono i cavalli che avrebbero ispirato al cantautore Claudio Baglioni, ipnotizzato dal paesaggio di Castelluccio, la canzone ‘La piana dei cavalli bradì. Ora, in piena emergenza e con lo sciame sismico che non accenna a diminuire, il branco di equini ‘resistè in quota col loro padrone, ben all’interno del cratere.
Vivono a circa 1.290 metri di altezza e hanno ettari di spazio dove muoversi liberamente. «Le autorità insistono perché scendiamo anche noi giù come hanno fatto gli altri – dice Brandimarte – Ma qui per i cavalli c’è tutto l’occorrente, a partire dall’acqua e dal foraggio. E loro stanno bene. Si sono spaventati solo la mattina della grande scossa, ebbero paura per il boato galopparono dappertutto all’impazzata, poi si sono calmati. Perché transumarli anzitempo a Norcia?».
Proprio oggi, un altro allevatore di Castelluccio ha mollato la frazione. «Ha deciso di vendere tutte le pecore e di partire, poi il prossimo anno ricomprerà un altro gregge», spiega lo stesso Brandimarte, «ma sono situazioni diverse».
Per il branco di haflinger bradi la prassi è sempre stata transumanza appena prima del calo delle temperature, e quindi del’arrivo della neve verso il 10-15 dicembre, e poi rientro in quota a primavera, in aprile. «Acqua ce l’abbiamo, i cavalli quassù possono pascolare. Possiamo rimanere, poi se insistono vediamo se scendiamo fra una settimana, dieci giorni», continua Emiliano Brandimarte che di suo, in questo sisma, ha perso due case, una qui a Castelluccio, l’altra a Norcia. Ora, con i pochi residenti rimasti, abita dentro un container portato dai soccorritori.