Roma, 29 settembre 2017 – I cavalli delle botticelle romane stanno dando visibilità ad un sacco di gente, c’è da riconoscerlo: altro che giro turistico in bella vista, al centro dell’attenzione grazie a loro ci passano un po’ tutti anche senza mettere piede sul predellino della carrozza.
Prima tra tutti il sindaco Raggi, che pur avendone promesso il pensionamento in periodo pre-elettorale non ha ancora raggiunto l’obiettivo e per questo è ciclicamente al centro di numerosi polemici addebiti, più o meno politicamente strumentali.
Poi le associazioni animaliste, cui vengono forniti materiali in abbondanza per legittime denunce relative alla mancata osservanza delle norme sul benessere animale: perché troppo spesso si vedono cavalli in condizioni non ottimali (per usare un eufemismo) o costretti a lavorare con temperature al di sopra di quelle consentite che sono comunque tarate troppo alte rispetto a quelle ragionevolmente auspicabili ma il regolamento comunale in merito non viene aggiornato perché tanto poi arrivano le carrozzelle elettriche…e intanto i cavalli stanno sotto il sole.
E anche ai vetturini ovviamente, di cui è appena stato chiesto il rinvio a giudizio da parte del Partito Animalista Europeo perché costringono ancora i loro cavalli nelle scuderie fatiscenti dell’Ex-Macello, al Testaccio: assieme a loro citati anche un veterinario della Asl Roma 1 e il coordinatore di Roma Servizi per la Mobilità, legalmente responsabile della struttura.
Ricordiamo che sarebbero pronte ad accogliere i cavalli delle botticelle le nuove scuderie al Parco di Villa Borghese, che però sono state sequestrate in quanto costruite senza i necessari permessi e avrebbero così danneggiato il patrimonio arboreo del parco: belle, a norma di benessere animale, comode al luogo di lavoro – ma non si possono usare, ahinoi.
E nemmeno le avrebbero volute occupare i vetturini a onor del vero, che si lamentavano del fatto non fossero in numero sufficiente per tutti.
Le ultime dichiarazioni degli interessati: Angelo Sed, portavoce Associazione Vetturini Romani: «Le indagini sono state aperte del 2014 ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcun avviso o comunicazione della richiesta di rinvio a giudizio. Abbiamo sentito l’avvocato alle 16 e ci ha confermato che non ha ricevuto nulla».
Il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli: «Apprendo con soddisfazione la decisione del pm Galanti di inviare a processo tutti i vetturini delle botticelle romane a significare che le nostre denunce erano fondate. Nella precedente l’Amministrazione Marino il nostro legale depositò formale denuncia-querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma per maltrattamento animale. Alcuni nostri attivisti avevano documentato con immagini fotografiche gravi ed evidenti irregolarità come la dimensione dei box, la temperatura, l’igiene, la ventilazione, il rumore e gli impianti tecnici. I cavalli, inoltre, sarebbero costretti nei box, durante le ore di riposo, legati. Riposo reso particolarmente difficile vista l’ubicazione a pochi metri del Villaggio globale dove si organizzano costantemente eventi musicali dal vivo fino a notte fonda. Ora chiediamo al sindaco Raggi di mantenere l’impegno assunto in campagna elettorale di abolire subito questo incivile servizio di trasporto pubblico così come indicato nel programma politico del M5s di Roma, motivo per cui molti cittadini romani le diedero fiducia. Non ha più alibi e l’incriminazione della Procura è un ottimo assist».
Timidamente proviamo a ricordare che, se si facessero davvero rispettare le buone regole del benessere animale, i cavalli potrebbero tranquillamente fare il loro lavoro agli ordini degli automedonti romani portando a spasso turisti in botticella: basterebbe fare tutti le cose come si deve.
I vetturini rispettando sempre i compagni di lavoro, il sindaco facendo sempre vigilare sull’osservanza delle regole…ma qui pare che gli unici a fare il loro mestiere – e anche molto di più – siano i cavalli.
Come sempre.