Los Angeles, ottobre 2015 – Che gara favolosa! Sport e adrenalina allo stato puro: il Gran Premio dello Csi a cinque stelle di Los Angeles ha regalato uno spettacolo davvero di altissimo livello tecnico e di altrettanto grande impatto emotivo. Quando l’ultimo concorrente del barrage fa il suo ingresso in campo la classifica provvisoria pare già un verdetto finale e immodificabile. Scott Brash – il numero uno del mondo – con Hello M’Lady è al primo posto con 37.93 e naturalmente zero penalità… e perfino un velocista come lo statunitense Kent Farrington su Voyeur non è riuscito a prenderlo e superarlo chiudendo a 38.08: chi potrà mai farcela quindi? Anche il campione olimpico e di Coppa del Mondo Steve Guerdat con Kavalier si è fermato a 39.05, mentre tutti gli altri se ne stanno oltre i quaranta secondi. Quindi la gara è ormai finita, l’ennesima vittoria di Brash, ancora un trionfo per il britannico che ormai non sa fare altro che vincere… Giusto? No, sbagliato, perché l’ultimo a entrare in campo per il barrage è un signore che si chiama Marco Kutscher, un uomo calmo e pacato, e anche un cavaliere calmo e pacato a pensarci bene: non certo uno che a cavallo sembri in perenne battaglia contro qualcuno o qualcosa, non certo uno che si danni l’anima per arrivare a tutti i costi. Eppure… Marco Kutscher in sella a Van Gogh deve dire l’ultima parola: Brash è in testa e ormai ha già vinto, vediamo se Kutscher riesce a strappare un piazzamento nella parte più alta della classifica. Del resto con Van Gogh il tedesco ha già ottenuto risultati di un certo peso come ad esempio il vittoria del GP del Longines Global Champions Tour a Valkenswaard… sì, però battere Brash… no impossibile. Invece nello sport mai dire mai: le gare finiscono solo quando l’ultimo cavallo ha tagliato il traguardo. E van Gogh lo taglia in 37.04… ! Un formidabile Marco Kutscher e un altrettanto formidabile cavallo riescono a togliere a Scott Brash il gusto della vittoria: 37.04 per il tedesco, 37.93 per il britannico, 38.08 per Farrington, 39.05 per Guerdat, 40.13 per lo sceicco del Qatar Khalid Al Thani su First Devision, questi i protagonisti dei percorsi netti in barrage; poi al 6° posto il belga Rik Hemeryck su Carlito van het Zorgvliet con 12 penalità in 41.61 e al 7° posto il francese Patrice Delaveau su Lacrimoso con 12 in 47.61. Una gara meravigliosa. Che per quanto riguarda i colori azzurri lo sarebbe potuta essere ancora di più se Piergiorgio Bucci con Casallo Z non avesse perduto la possibilità di stare tra i sette finalisti (trentasei in totale i partecipanti alla prova) a causa di un punto per aver superato il tempo massimo nel percorso base… Un punto. Altrimenti Bucci avrebbe valorizzato ulteriormente il suo bellissimo percorso netto agli ostacoli, un percorso che – dovesse esservene ulteriore bisogno – lo conferma una volta di più come cavaliere ormai consolidato ad altissimo livello. Quindi 8° posto per lui: un risultato eccellente se si considera che alle sue spalle sono rimasti campioni del calibro di John Whitaker, Kevin Staut, McLain Ward, Christian Ahlmann, Bertram Allen, Ben Maher, Elizabeth Patton Madden, Daniel Deusser… ma allo stesso tempo con il grande rammarico che se senza quella minima infrazione sul tempo massimo il piazzamento sarebbe stato perfino migliore. Gli altri azzurri: 24° posto per Francesco Franco su Cassandra con 5 penalità in percorso base, ritiro per Emanuele Gaudiano e Caspar.
4 ottobre 2015