Parigi, marzo 2016 – Chiusa l’edizione 2016 del Saut Hermès a Parigi, ecco il nostro diario di viaggio, o meglio, gli appunti, le impressioni raccolte chiacchierando con i top riders:
Bertram Allen, IRL, vincitore del Prix Hermès Sellier, 150 a tempo, in sella a Romanov
“È stata una gara veloce, ero terzo a partire e non ero sicuro che sarebbe stato abbastanza ma alla fine siamo stati i più rapidi. Romanov ha 18 anni, è stato uno dei miei primi cavalli da GP e poter montarlo ancora a questi livelli e togliermi queste soddisfazioni è incredibile.
Per me è la quarta volta al Saut Hermès: è una location unica al mondo qui al Grand Palais. Purtroppo non ho la possibilità di visitare la città, sono sempre di corsa tra l’aeroporto, l’hotel e il concorso, ma mi piacerebbe un giorno salire in cima alla Tour Eiffel.
La stagione è molto intensa tra Global Champions Tour e Nations Cup. Andrò a La Baule come individuale con Romanov e nei prossimi mesi sarò in concorso tutti i weekend. Sto risparmiando Molly Malone perché ho intenzione di portarla a Rio, questo sarà l’obiettivo dell’anno.
Christian Ahlmann, GER, in testa al ranking di Longines FEI World Cup 2015-2016
È una cornice incredibile per montare a cavallo e anche il pubblico sente molto questo evento. Tutti noi non vedevano l’ora di essere qui. Sì, è vero che la luce qui è diversa rispetto a qualsiasi altro indoor: ci sono molte ombre ma ormai i nostri cavalli sono abituati ad ogni genere di condizione.
Sono molto soddisfatto della mia stagione, Colorit e Taloubet sono in forma, spero mantengano la stessa qualità anche nella finale di Göteborg.
Emanuele Gaudiano, ITA, 22esimo del Longines ranking
Mi sono piazzatto al secondo posto con Guess nella Prix de la Ville de Paris, 150 a fasi. Lei è passata da Doha a Parigi, due campi molto diversi per cui il primo giorno è stata un po’ una novità: qui l’arena è piuttosto stretta e particolare ma devo dire che ha saltato bene ed è arrivata seconda. Siamo nel cuore di Parigi, sicuramente è un posto speciale, per me è la prima volta qui e spero di tornarci. Avendo solo due cavalli ho avuto un po’ di tempo per fare qualche giro: sono andato a vedere la Tour Eiffel illuminata, è sempre bella!
Simon Delestre, FRA, numero uno del Longines ranking e cavaliere della maison Hermès
Non l’ho fatto apposta a diventare numero uno in vista del Saut Hermès ma devo ammettere che è stato un buon momento! È una sensazione strana, una grande soddisfazione, è il sogno di ogni cavaliere e per me si è avverato, è qualcosa di magico. Però il ranking non sarà il mio obiettivo principale perché devo pensare alle Olimpiadi, quindi il mio programma di concorsi sarà strutturato in base ai miei cavalli. Se posso mantenere questa posizione bene, ma non è la mia priorità.
Per me è stata una stagione eccezionale con tre cavalli, Qlassic, Ryan e Chesall, che hanno sempre saltato bene e che mi hanno permesso di trovarmi in questa posizione.
Per la finale di Coppa del Mondo, punto su Qlassic che ha fatto quinto nel GP di ‘s-Hertogenbosch. Spero che anche a Göteborg sia altrettanto in forma.
Il Saut Hermès è un concorso incredibile: poter gareggiare sotto questa vetrata strepitosa che è ricca di storia e di magia è qualcosa di diverso.
Sceicco Ali Bin Khalid Al Thani, QAT, 26esimo Longines ranking
È incredibile essere qui nel cuore pulsante della città, a due passi dagli Champs Elysées. È bellissimo e sono contento di essere qui.
Ho portato i miei due migliori cavalli, Vienna Olympic e First Devision. Ho iniziato a montare da bambino, avevo sette anni, ma solo nel 2004 ho approcciato questo sport in chiave professionale. Ora sono 26esimo del ranking mondiale. Da quando Jan Tops segue il team del Qatar molte cose per noi sono cambiate: lui ha un sistema super organizzato nel gestire i cavalli e c’è molto da imparare. È stato in grado di portare il Qatar dall’essere una squadra insignificante a quello che siamo oggi, cioè competitivi. A Valkenswaard alterniamo il lavoro, montiamo anche in campagna, tempo permettendo. Io amo i cavalli ed è il primo motivo per cui pratico questo sport. Prima viene la passione per il cavallo, solo dopo lo sport.
Abdelkebir Ouaddar, MAR, vincitore Grand Prix Hermès 2016
È stato emozionante per me perché ho davvero sentito che il mio cavallo, Quickly de Kreisker, mi ha dato tutto quello che gli ho chiesto. Quindi lo ringrazio perché bisogna ricordare che questo è uno sport che si fa in due. Nella prima manche c’è stata qualche complicazione: lui non ama essere ripreso e il campo per lui è davvero stretto e lo ha disturbato ma nel secondo round dove c’era più spazio sul percorso, sapevo che avevamo la possibilità di vincere, già prima di entrare.
24 marzo 2016