Goteborg, marzo 2016 – Steve Guerdat ha vinto per il secondo anno consecutivo la finale di Coppa del Mondo di salto ostacoli. Oggi a Goteborg (Svezia) il campione olimpico in carica in sella a Corbinian ha chiuso la terza e decisiva prova con due percorsi netti respingendo così gli assalti di una serie di favolosi avversari alcuni dei quali hanno prodotto uno spettacolo davvero eccezionale. La vittoria di Guerdat ha un significato se possibile addirittura più ‘grande’ di quello che normalmente caratterizza un successo di tale portata: perché se vincere è difficile, rivincere lo è di più; perché farlo con un cavallo che certo non è tra le grandi star del panorama internazionale lo è ancora di più; perché farlo lasciandosi alle spalle campioni strepitosi come quelli che hanno dato battaglia (sportiva) senza quartiere al fuoriclasse elvetico rappresenta un’impresa davvero formidabile. Miscelando tutto ciò si ottiene come risultato la dimensione del successo ottenuto da Steve Guerdat oggi a Goteborg. Corbinian (Westfalen nato nel 2006 da Cornet Obolensky x Pilot) si è dimostrato perfettamente preparato per affrontare un impegno del genere: e questo va a tutto merito non solo delle qualità di un cavallo che – notare – non ha mai vinto un Gran Premio internazionale in tutta la sua carriera, ma anche e forse soprattutto del sapiente lavoro che su di lui è stato svolto da Guerdat e da Thomas Fuchs proprio in previsione di questo obiettivo, oltre che da quel Fabio Crotta che lo ha portato dalle gare per i soggetti giovani fino ai primi Gran Premi internazionali. Un sublime capolavoro prodotto da veri uomini di cavalli. Ma la gioia oggi non è solo quella di Guerdat. L’olandese Harrie Smolders conquistando il 2° posto è salito per la prima volta nella sua carriera su un podio seniores di un campionato internazionale, presentando un cavallo, il sauro Emerald (2004, Diamant de Semilly x Carthago), che lui stesso ha ‘costruito’ fin dalle gare per i soggetti di 6 anni: gioia ancora più grande per un cavaliere. Il tedesco Daniel Deusser su Cornet d’Amour (3° posto) ha chiuso con lo stesso punteggio di Smolders, ma risultando meno veloce dell’olandese nel secondo percorso di questa terza prova e per questa ragione rimanendogli alle spalle: ma la sua è stata una prestazione davvero meravigliosa. Alle spalle del trio di testa le soddisfazioni si mischiano ai rimpianti. Marcus Ehning, per esempio, quarto in classifica, il quale ha offerto come al suo solito un’equitazione sublime in sella a Cornado: un errore senza un perché nel primo percorso di oggi gli ha negato il podio; ma in ogni caso il tedesco non avrebbe potuto ottenere il record di quattro finali vinte senza un aiutino (leggi: barriere, almeno una) da parte di Guerdat. Oppure Christian Ahlmann (6°), uno dei superfavoriti alla vigilia: e tale ruolo il tedesco l’ha poi effettivamente confermato con quattro percorsi netti in sella a Taloubet Z, vedendo il suo risultato finale compromesso dall’esito della prima prova affrontata venerdì in sella a Colorit. O ancora Denis Lynch, il cui All Star non ha toccato una sola barriera in tutte e tre le prove della finale, ma risultando non molto veloce nella prima, la categoria a tempo in tabella C. Gioia e solo gioia infine per la statunitense Callan Solem (7° posto su Wizard) e per l’australiano Chris Chugg (10° su Cristalline): entrambi erano giunti a Goteborg con l’intendimento di fare una buona finale, ma hanno poi portato a termine una serie di prestazioni davvero ammirevoli. Un po’ di delusione per la coppia francese Penelope Leprevost e Simon Delestre: erano partiti prendendo subito la testa della classifica provvisoria, ma poi hanno perso terreno fino a chiudere rispettivamente all’8° e 9° posto. Infine una vera e grande soddisfazione: quella del direttore di campo, lo spagnolo Santiago Varela Ullastres. Un ottimo lavoro il suo, che ha toccato vertici di eccellenza oggi. Due percorsi che hanno esaltato nei concorrenti i concetti di ritmo ed equilibrio: prerogative richieste al meglio per poter emergere e affermarsi. Due percorsi (il secondo impegnativo solo fisicamente poco meno del primo) caratterizzati da una trama continua e costante dal primo all’ultimo ostacolo, nei quali ciò che succedeva prima causava in modo determinante ciò che accadeva dopo. Ullastres è stato il direttore di un’orchestra i cui grandi solisti hanno suonato magnificamente, a tutto beneficio di noi spettatori. E adesso Steve Guerdat può concentrarsi al meglio su un secondo titolo da difendere: Rio de Janeiro lo aspetta… !
28 marzo 2016
La classifica finale:
http://results.hippodata.de/2016/1140/docs/standings_after_wcf_3b_final.pdf