Roma, 2 gennaio 2017 – Il Corpo Forestale dello Stato è sempre stato un amico dei cavalli.
Li abbiamo sempre visti lì, vicini a noi.
Non solo nelle occasioni ufficiali e sotto i riflettori delle manifestazioni più importanti (vedi Fieracavalli, tanto per dirne una) ma soprattutto nei momenti più scomodi e difficili: quando c’era da prestare soccorso a un cavallo da salvare, o quando serviva il loro appoggio per le operazioni di sequestro cautelare che tanto spesso segnano le nostre cronache.
E poi nei momenti più belli degli sport equestri, che tanti cavalieri con l’aquila del Corpo Forestale sul cap hanno fatto onore all’equitazione nelle sue più diverse discipline; e ancora nei Parchi Naturali del nostro Pese, dove i Forestali prestavano servizio di sorveglianza e poi con il prezioso lavoro di allevamento svolto negli Uffici Territoriali per la Biodiversità: lì i Forestali da anni preservano e contribuiscono a selezionare le razze autoctone italiane – Murgesi, Maremmani, cavalli di Monterufoli, Bardigiani, Haflinger.
Ieri a Città Ducale e Sabaudia, due sedi storiche per il Corpo che lì ha avuto le proprie scuole, si sono svolte le due ultime cerimonie di ammainabandiera ufficiali: dal 1° gennaio 2017 infatti il Corpo Forestale dello Stato non esiste più e i suoi 7.000 uomini, con tutte le loro competenze professionalità, sono per la maggior parte confluiti nell’Arma dei Carabinieri.
A decidere questo passo la riforma Madia, per motivi di mera economia: si presume così un risparmio di 100 milioni di Euro nell’arco di tre anni.
Altri dettagli dell’operazione:
– il Corpo passa da civile a militare e si chiamerà “Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri”, comandante il generale Antonio Ricciardi
– 120 uomini, scelti per la loro peculiare esperienza operativa, passeranno nei Vigili del Fuoco
– 120 adotteranno invece la divisa della Polizia di Stato
– 30 forestali andranno a ingrossare le fila della Guardia di Finanza
– in caso di obiezione di coscienza i soggetti contrari alla militarizzazione, e sin qui civili a tutti gli effetti, potranno prestare domanda per il passaggio in un’altra amministrazione dello Stato
Il Corpo Forestale dello Stato era nato nel 1822 e si era nel tempo specializzato con precisi compiti “…nella difesa del patrimonio agro-forestale italiano, nella tutela dell’ambiente e del paesaggio e nel controllo sulla sicurezza della filiera agroalimentare”: da notare che anche Benito Mussolini, nel 1926, soprresse e militarizzò il Corpo Forestale.
Ci mancherete ragazzi: ma è solo un arrivederci, non un addio e vi riconosceremo anche se addosso avrete, d’ora in poi, un’altra divisa.
Speriamo solo vi lascino i vostri cavalli…
Qui la storia del Corpo Forestale dello Stato, e qui l’articolo dal quale abbiamo preso alcuni dettagli burocratico/amministrativi. Per chi volesse saperne di più sulla Riforma Madia, tuffarsi a questo link