Bologna, 24 ottobre 2017 – Dino Costantini. Basterebbero queste due parole – nome e cognome – per spiegare tutto. Quanto meno per chi vive nel mondo dello sport equestre e in particolare in quello del completo. Ma Dino Costantini pur essendo associato ovviamente al completo è in realtà da considerarsi oggi più che mai semplicemente un uomo di cavalli. Un grande uomo di cavalli. Di quelli che parlano poco e appaiono ancor meno, ma ai quali necessariamente bisogna (o bisognerebbe… ) rivolgersi quando si deve imparare. Imparare davvero, non far finta di imparare ascoltando chi fa finta di insegnare, per dirla fuori dai denti… Il patrimonio di conoscenza che Dino Costantini conserva dentro sé stesso è ben più prezioso e consistente di quanto lo sia stata la partecipazione a due Olimpiadi e a innumerevoli concorsi internazionali a partire dagli anni Sessanta, lui nato nel 1940. Dino Costantini è uno di quegli uomini che per età ed esperienza ormai dentro di sé possiede una specie di amalgama – fatto di gare e giorni e notti insieme ai cavalli e insieme ad altri grandi uomini di cavalli – che dovrebbe costituire la materia prima per la costruzione di chiunque desideri poter essere uomo di questo sport.
Sabato scorso – 21 ottobre – è stata una giornata che il comune di Jesi e le rappresentanze regionali dell’associazione nazionale dei carabinieri, dell’associazione arma di cavalleria e della Fise hanno voluto dedicare a lui, a questo marchigiano silenzioso e fortissimo, gentile e duro. Una giornata molto bella: prima, alle 9.30, una lezione tenuta dallo stesso Costantini al Circolo Ippico Le Noci con gli allievi dei vari circoli regionali, poi alle 12 la riunione nella Sala del Lampadario del Circolo Cittadino di Jesi dove si è tenuta la proiezione di un bellissimo filmato dedicato al campione azzurro (a sua totale insaputa: una sorpresona!) e poi la consegna a lui di una targa ricordo. Un ricordo e una celebrazione di tutto: del suo ruolo di cavaliere, di militare, di campione, di marito, di padre… di tutto. Dino Costantini si è commosso, ma soprattutto ha perfino parlato al microfono… evento di una rarità straordinaria!
A suo tempo scrivemmo questo di lui: “Dino Costantini è un uomo che nel suo essere cavaliere ha sempre fatto pensare alle cose semplici ed essenziali e costantemente presenti della vita: tipo l’acqua o la luce o le rocce o gli alberi. Cose che sono esistite, esistono e sempre esisteranno. Dino Costantini è proprio così: da quando si è affacciato sulla scena agonistica nazionale e poi internazionale del completo nella seconda metà degli Anni Sessanta c’è sempre stato. Sempre. Tanto silenzioso, discreto, riservato quanto forte di quella forza che sola permette di rimanere costantemente fedeli e coerenti con sé stessi, pur se non immutabili dato che lo sport comunque richiede crescita e miglioramento e continua evoluzione. Lui è così: c’è sempre stato ma senza mai imporre la sua presenza. Con quel volto segnato da esperienze vissute. Con quel carattere temprato da mille battaglie sportive. Con la mente piena di pensieri rivolti alla sterminata quantità di cavalli montati in trent’anni – di più… – di equitazione. Del resto lui è un carabiniere: veste la divisa di quell’Arma il cui motto ‘Nei secoli fedele’ sembra fatto apposta per descrivere lui stesso, Dino Costantini. Nel mondo del completo azzurro c’è stato un grande avvicendamento di nomi di amazzoni e cavalieri, tra i quali alcuni campioni meravigliosi: il comune denominatore per tutti loro è stato lui, Dino Costantini, sempre presente di generazione in generazione, di ricambio in ricambio”.
E poi lo scorso 18 ottobre Dino Costantini ha compiuto gli anni: 77, per la precisione. O meglio, per l’anagrafe: per tutto il resto Dino Costantini non ha età.