Bologna, giugno 2016 – Qualcuno si sarà certamente domandato perché di Epo non si è mai parlato nei casi di doping equino. Fino a oggi, almeno… Bene: da oggi invece se ne parla, dal momento che per la prima volta si sono verificati due casi di positività all’eritropoietina umana (per semplificare Epo, appunto). I cavalli in questione sono Centurion e Sur, montati rispettivamente da Abdulla Mubarak Rashed Al Khaili e da Mohd Butti Ghemral Al Qubaisi in occasione del concorso internazionale di endurance a una stella di Doha (Qatar) il 22 aprile 2016 dove i due cavalieri si sono classificati al 1° e 2° posto. Ovviamente sia per i cavalieri sia per i cavalli è scattata la sospensione, per adesso provvisoria in attesa che i procedimenti relativi si compiano nella loro completezza. Come si sa, l’Epo è un ormone generato naturalmente dall’organismo che serve a stimolare la produzione dei globuli rossi, i quali a loro volta incrementano la quantità di ossigeno che il sangue conduce all’apparato muscolare. Ma prodotta in laboratorio in qualità di farmaco (utilizzato per curare forme di anemia o dopo trattamenti di chemioterapia) l’eritropoietina può essere utilizzata anche come sostanza dopante: negli atleti uomini se ne sono avuti diversi casi. Nei cavalli invece questa è la prima volta, accertata quanto meno, come conferma il direttore veterinario della Fei Goran Akerstrom: “Questa è la prima volta in assoluto che abbiamo riscontrato la positività all’Epo di cavalli impegnati in gare Fei; i cavalli hanno una grande e naturale riserva di globuli rossi nella loro milza, ma in molti soggetti l’uso dell’Epo potrebbe avere effetti negativi perché l’incremento della quantità di globuli rossi potrebbe rallentare la circolazione del sangue”. Non nel caso di Centurion e Sur, evidentemente…
3 giugno 2016