Bologna, agosto 2016 – Il tempo di un battito di ciglia. Questo è ciò che ha impedito al campione del mondo e d’Europa in carica, l’olandese Jeroen Dubbeldam, di arrivare al barrage per il podio olimpico ieri a Rio de Janeiro. Il tempo di un battito di ciglia, o di un sospiro, o di qualunque altra cosa che nella vita di tutti i giorni per noi esseri umani non rappresenta nemmeno ‘tempo’, bensì niente, qualcosa che potrebbe benissimo anche non esserci tanto non cambierebbe nulla. Per Jeroen Dubbeldam invece è cambiato molto, eccome, in quel tempo che per tutti noi non è nemmeno tempo bensì niente. Se il cavaliere olandese non fosse uscito dal tempo massimo non sarebbe stato penalizzato con quel punto per lui tremendo e quindi avrebbe raggiunto il barrage, e tutto sarebbe potuto succedere: alle spalle di Skelton però, poiché è difficile immaginare Zenith più veloce di Big Star. Adesso invece a Dubbeldam (che pure ha vinto talmente tanto con Zenith da essere molto più che appagato, anche se i grandi campioni vivono di sfide continue) rimarrà il rimpianto di aver gettato al vento una possibile medaglia olimpica senza probabilmente avere più la possibilità di rifarsi in un prossimo campionato internazionale. Già, Rio de Janeiro potrebbe essere stata l’ultima volta di questo binomio formidabile: perché come è risaputo il prossimo 21 settembre Zenith verrà venduto all’asta. Battuto all’asta come un cimelio raro, come un’opera d’arte, come un gioiello di inestimabile valore: ma pur sempre venduto. Il cavallo infatti è di proprietà di un consorzio – lo Showjumping Fund of the Netherlands (SFN) – nato da un’idea geniale del giornalista olandese Jacob Melissen nel 2006: dare vita a una associazione che potesse investire nell’acquisto di cavalli sportivi di grande valore da ‘conservare’ sotto la sella di cavalieri olandesi in vista delle grandi competizioni internazionali. Ovviamente con la prospettiva di poter come minimo rientrare dei propri capitali, se non addirittura di guadagnarci. Questo è il motivo per il quale terminato un ciclo di tempo utile a tale scopo adesso un gruppo di sei cavalli di proprietà dello SFN – tra i quali Zenith appunto – verranno messi all’asta: e per poi investire nuovamente con la prospettiva di dare soggetti altrettanto qualitativi ma più giovani al salto ostacoli olandese. L’asta avrà luogo mercoledì 21 settembre via internet. Ovviamente la speranza di tutti gli appassionati – olandesi e non – è che il cavallo venga acquistato da qualcuno intenzionato a lasciarlo sotto la sella di Dubbeldam, ma naturalmente si tratta solo di un auspicio: la base di partenza dovrebbe aggirarsi sui 500 mila euro, ma è ovvio che la cifra lieviterà in men che non si dica portando il futuro acquirente a dover sborsare una somma di denaro di certo notevolissima, anche perché il cavallo è giovane (12 anni, Kwpn figlio di Rash R x Fuego du Prelet) e non certo a fine carriera. Piuttosto ci sono altre considerazioni da fare che avvalorerebbero la logica di lasciarlo a Dubbeldam: il cavallo ha sempre gareggiato sotto la sella del campione olandese fin dalle gare per i soggetti giovani; non è affatto facile e non è affatto detto che con un cavaliere diverso possa garantire lo stesso rendimento; spendere una somma di denaro che potrebbe arrivare a diversi milioni di euro per poi vedere il cavallo fallire sportivamente sotto la sella di un cavaliere diverso da Dubbeldam sarebbe quasi un crimine; pensare di utilizzarlo come stallone non è possibile dato che Zenith è castrone. Certo esiste anche la possibilità che proprio in ragione degli aspetti qui elencati nessuno si faccia avanti per l’acquisto (ma è difficile crederlo… ). Sia come sia, le uniche cose certe sono quelle che Zenith ha concretizzato insieme al suo cavaliere di sempre: un totale di quattro medaglie d’oro (due individuali e altrettante a squadre) nell’insieme del Campionato del Mondo 2014 e d’Europa 2015. Lo spettacolo continuerà oppure Rio de Janeiro è stato il sipario calato a fine rappresentazione? Lo sapremo il 21 settembre.
20 agosto 2016