Venerdì 28 marzo 2014 – “Piero e Raimondo d’Inzeo – Due fratelli d’oro” è il titolo di un libro scritto da Eduardo Lubrano che Caterina Vagnozzi ha inviato a Umberto quando ha saputo che lui stava iniziando a raccogliere testimonianze e documenti per scrivere un libro sui fratelli d’Inzeo. “Eh no: prima lo leggo io che non so niente, che devo cercare di entrare in questa dimensione, di capire cosa significa la frase ‘stiamo facendo qualcosa di veramente enorme’. Quindi lo prendo io (il libretto con copertina azzurra) e lo leggo io per prima”.
Così oggi ho iniziato a leggerlo… Veramente la prima ‘riga’ – o meglio, il primo titolo – l’avevo letta ieri sera: PREMESSA di Mauro Checcoli. Mi sono fermata immediatamente… Mauro Checcoli… : il nome mi ha fatto subito venire in mente una telefonata di Vittorio Orlandi a proposito delle operatività di questo progetto. Vittorio aveva da poco ascoltato Mauro Checcoli a un evento e nel suo discorso il cavaliere olimpionico (medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo nel 1964 per il completo) aveva parlato a lungo e in modo significativo dei due Fratelli. Secondo Vittorio dovevamo non solo intervistarlo, ma anche riprendere l’intervista con la telecamera per raccogliere il materiale per il video che realizzeremo. Cioè che vorremmo realizzare. Al di là del fatto che Mauro Checcoli era naturalmente già nella lista delle persone da incontrare, quello che mi ha sorpresa è stata un’altra coincidenza: qualche giorno fa mi era capitato di leggere un articolo dedicato a Piero d’Inzeo da poco mancato (ma in verità dedicato a entrambi i fratelli, inevitabilmente) e quell’articolo era firmato proprio da Mauro Checcoli. Insomma. Figuriamoci se potevo leggere questa premessa con la fretta e la stanchezza e i bambini ancora non proprio addormentati. Quindi: oggi.
Le prime pagine sono appunto la PREMESSA di Mauro Checcoli, la PREFAZIONE di Caterina Vagnozzi e l’INTRODUZIONE dell’autore. Queste prime tre parti del libro mi sono bastate per capire quello che volevo capire. Ecco infatti il messaggio che ho inviato a Umberto subito dopo aver finito di leggere queste poche facciate del libretto azzurro carta da zucchero con in copertina i due Fratelli che si danno la mano, e che sorridono: “Ho letto un attimo due pagine introduttive del libro di Lubrano, le prefazioni o commenti di Checcoli e Vagnozzi: non tanto per come scrivono o per come non scrivono, ma perché leggendo mi rendo conto di quanto grandi siano questi due Fratelli. Ho la pelle d’oca e le lacrime agli occhi. Leggere è stato come sentire l’accoglienza e gli applausi di 60.000 persone che ad Aachen salutano Raimondo d’Inzeo durante il giro in carrozza sotto le tribune durante la cerimonia di chiusura”.
Sto forse iniziando a capire la dimensione di questi due personaggi. Sono ‘emozionata’. Poco dopo la risposta di Umberto: “E non pensi che sia meraviglioso iniziare a scoprire questa realtà, addentrarsi in questo mistero, andare a caccia di testimonianze, documenti, prove, riscontri, storie, episodi, gioie, dolori, trionfi, sconfitte, vita e morte?”.
17 marzo 2015