Bologna, 20 gennaio 2017 – Nato nel 1973, vive in provincia di Torino, è al secondo mandato come consigliere regionale Fise del Piemonte, cavaliere di livello nazionale con il 2° grado raggiunto già diciottenne, componente la squadra giovanile del Piemonte a Piazza di Siena, ha fatto parte del Gruppo Sportivo dei Carabinieri durante il servizio di leva. Luca D’Oria si candida come rappresentante dei cavalieri proprietari nella squadra che fa riferimento a Marco Di Paola. Oggi Luca D’Oria ha un’impresa nel settore metalmeccanico, un’azienda agricola a conduzione familiare, una associazione sportiva equestre dilettantistica.
“Mi sono sempre interessato delle necessità associative, tutte le problematiche che le associazioni devono affrontare nel quotidiano, vivendole già io in prima persona. In consiglio regionale in Piemonte abbiamo creato un tavolo di lavoro dove abbiamo inserito un consulente fiscale, un consulente legale, un consulente assicurativo, un consulente per la sicurezza. Lo abbiamo fatto prima di tutto per dare un servizio iniziale gratuito per le associazioni che molto spesso non hanno informazioni su questi temi, e soprattutto perché penso che sia indispensabile per le nostre associazioni avere un minimo comune denominatore: diventerebbe una ricchezza da poter distribuire sul territorio. Argomenti a cui mi sono sempre interessato, perché non c’è mai stata grande cultura in questo senso. L’altra cosa che ho vissuto personalmente e che mi farebbe piacere portare avanti anche a livello nazionale è la questione dei bandi e degli incentivi alle associazioni: molto spesso nel nostro settore non siamo a conoscenza della possibilità di accedere appunto a risorse molto interessanti, distratti da mille problemi e urgenze di vario tipo. Invece sarebbe molto utile avere sotto controllo la situazione e divulgare tutte le informazioni in tal senso, in modo che possano usufruirne tutte le associazioni. Per tutte queste ragioni credo di poter dare un utile contributo nel ruolo di rappresentante dei cavalieri proprietari: il cavallo è vissuto in gran parte dagli amatori e dalle associazioni, quindi a loro va rivolta molta attenzione”.