Bologna, agosto 2016 – Inizia oggi l’avventura olimpica del cavaliere azzurro Emanuele Gaudiano, che arriva ai Giochi dopo un lungo viaggio: cominciato da Matera il giorno della sua nascita cioè il 30 giugno 1986, protratto risalendo pian piano tutta l’Italia, per poi superare i confini nazionali e spingersi su fino all’estremo nord per infine fare tappa in Germania e da lì finalmente raggiungere oggi il Brasile. Tra il 30 giugno 1986 e il 9 agosto 2016 trent’anni pieni di sacrifici e di successi, di fatiche e di sorrisi, di delusioni e di gioie. Emanuele Gaudiano è giovanissimo ma alle spalle ha già la carriera di un cavaliere veterano e la vita di un uomo che dopo essere stato bambino e ragazzo ora è marito e padre. Da oggi tutto questo patrimonio di vissuto si arricchisce dell’esperienza che qualunque atleta di qualsiasi sport sogna di poter vivere prima o poi: le Olimpiadi. Le prime Olimpiadi di Emanuele Gaudiano, che pure al suo attivo ha già – e da tempo – le più grandi e difficili gare del mondo. Naturalmente nello sport tutto può sempre succedere, nulla vi è dato per scontato, non esistono diritti acquisiti e indiscutibili, ogni gara fa storia a sé: è tuttavia innegabile che alla sua prima esperienza olimpica il nostro cavaliere vi arrivi nelle migliori condizioni possibili. Certo della sua forza e delle sue capacità, sostenuto dall’entusiasmo di tutti i tifosi dello sport equestre azzurro e dei suoi colleghi cavalieri, consapevole di essere stato il protagonista della qualifica olimpica per l’unico posto disponibile per la nostra federazione e dalla nostra federazione averne ricevuto la titolarità, forte degli ultimi suoi eccellenti risultati agonistici. Ma soprattutto consapevole di poter contare sulla collaborazione di un cavallo, Caspar, che ha probabilmente raggiunto e consolidato il miglior momento della sua vita agonistica vissuta fino a oggi, un cavallo che è con lui dall’età di tre anni e che in gara non ha conosciuto altro cavaliere sopra la sua sella. Un cavallo del quale Emanuele si fida ciecamente, tanto da averlo indicato come suo partner olimpico fin dai giorni in cui era Admara ad avere l’onore delle copertine e delle luci della ribalta. Le premesse non potrebbero essere migliori, quindi. Adesso la parola spetta al campo. Quel campo ostacoli – ideale e simbolico – dentro al quale Gaudiano passa e ha passato probabilmente la maggiore quantità di tempo della sua vita: bisognerebbe prendersi la briga di fare conti e statistiche, ma è molto probabile che siano davvero pochi – se non proprio nessuno – i cavalieri internazionali che nel corso degli ultimi anni hanno sostenuto lo stesso indiavolato ritmo di impegni agonistici. Gaudiano non conosce né riposo né feste comandate: lui ha una voracità e una instancabilità impressionanti. Da questo punto di vista quello di Rio de Janeiro sarà per lui un periodo di riposo… durante il quale quindi potrà concentrarsi al meglio sull’obiettivo primario. Anche perché c’è una incongruenza che va sanata, e speriamo accada al più presto: Emanuele Gaudiano, che nel suo curriculum ha una quantità di vittorie impressionante, nei campionati internazionali non è mai andato più in là del 26° posto. Ma è anche vero che in precedenza non vi è mai arrivato in una situazione di competitività ideale, quanto meno non paragonabile a quella nella quale ora sbarca a Rio de Janeiro. Ogni tassello è al suo posto, dunque: e siamo certi che Emanuele Gaudiano non veda l’ora di ammirare l’opera completa. Noi con lui, ovviamente.
9 agosto 2016
IL CALENDARIO DEL SALTO OSTACOLI A RIO 2016
13 agosto 10:00-14:50* Sessione di allenamento
14 agosto 10:00-13:45* 1^ prova individuale
16 agosto 10:00-13:30* 2^ ind. e 1^ sq.
17 agosto 10:00-12:45* 3^ ind. e finale sq.
19 agosto 10:00-14:45* Finale ind. a due percorsi
* Ora locale