Mannheim, maggio 2016 – Questo è godimento puro, bisogna pur dire le cose come stanno senza timore di scadere nel campanilismo: ma vedere Emilio Bicocchi che da campione d’Italia va in Germania in un luogo – Mannheim – dove si sono celebrate gare del massimo livello internazionale e vincere il Gran Premio lasciandosi alle spalle quarantacinque concorrenti tra i quali gente del valore di von Eckermann, Deusser, Ahlmann, Weishaupt, Liebherr, Bruggink, Zoer, Nieberg, Rutschi, Dreher etc etc… beh, non è semplice e vera gioia? Detto questo, e riprendendo gli abiti più sobri e compassati del commento super partes, non si può non sottolineare come il cavaliere toscano e il suo Ares stiano vivendo un momento di forma eccezionale con il conseguente raggiungimento di un livello tecnico e agonistico davvero entusiasmante: si può quasi dire che alla luce della prestazione odierna il loro risultato nel recente Campionato d’Italia (medaglia d’oro… ) assuma un significato ancor più ricco e consistente. E che tutto questo accada quando lo Csio di Roma è praticamente alle porte, beh… non può che far venire una gran voglia che Piazza di Siena apra finalmente i suoi cancelli. Oggi Bicocchi è andato in barrage contro otto avversari: la vittoria è arrivata fermando il cronometro a 38.39 contro i 38.91 dello svedese Henrik von Eckermann in sella a Gotha, mentre l’olandese Gert Jan Bruggink su Vampire è rimasto più lontano a 40.13. Giulia Martinengo Marquet in sella a Courage des Fegie ha ultimato il percorso base a 5 penalità classificandosi al 25° posto, mentre Riccardo Pisani su Cigo B con 9 penalità 31°. Volendo poi essere proprio pignoli e innamorati delle statistiche: Piazza di Siena è alle porte, Henrik von Eckermann è il cavaliere vincitore dell’ultima edizione del Gran Premio Roma, mentre Gotha il Gran Premio Roma l’ha vinto nel 2012 montata da Ludger Beerbaum… Così, solo per ricordare qualche dato… e senza voler alludere ad alcunché, figuriamoci…
10 maggio 2015