Cavallo Magazine n.351 – Cavallo Magazine di febbario 2016 è in edicola, vi proponiamo l’editoriale del Direttore Liana Ayres.
L’equitazione italiana ha una straordinaria risorsa: il cervello dei propri praticanti. Sono appassionati, amatori, professionisti fieri dell’appartenza a un mondo fantastico che ha permesso loro di realizzare uno dei sogni più ambiti. Svolgere un’attività, vivere una passione, avere un contatto con i cavalli.
Da salto, da passeggiata, da dressage, da reining. Le discipline cambiano, ma il tipo di legame che si crea tra chi monta a cavallo e l’ambiente equestre ha caratteristiche identiche. E tutti, proprio perché mossi dalla passione, sono portatori di idee, pensieri, critiche, soluzioni, problematiche che condividono volentieri. Il luogo prediletto, fino a qualche anno fa, era sicuramente la scuderia. Oggi, benedetta tecnologia, è il web. I social raccolgono una miniera di opinioni e pensieri. Informazioni…
Sarebbe bello e decisamente opportuno che il frutto di questa miniera venisse valutato in carati da chi è alla guida del nostro settore. Facendo la dovuta scrematura, molto spesso se si guardasse alle opinioni che affollano la rete con mente aperta ed elastica, la nostra dirigenza federale avrebbe indicazioni molto chiare su cosa serve e su cosa desidera la gente.
Il punto è che il più delle volte, al posto di raccogliere preziosi indizi, si guarda alle ‘querelle’ sul web con sospetto e diffidenza. Chi ci sarà dietro quel post? Chi sta fomentando quell’altro? E così, nel buio del sospetto, si perdono anche le opinioni che altro non sono se non opinioni. Sappiamo perfettamente – e lo sanno anche gli utenti della rete – che dietro a tante baruffe ci sono degli inneschi a tempo ben orchestrati che hanno nomi, cognomi e fini ben precisi. Ma sappiamo anche che se la rete è un luogo importante su cui incontrare i propri sostenitori, a un certo puntobisogna leggere e ascoltare. Prendiamo per esempio i tesserati Fise. Le tante polemiche che affollano i social sono una fonte di informazione alle quali ogni operatore di marketing darebbe un enorme valore. Indicano quali sono le reali esigenze di chi monta a cavallo, quali sono gli ‘umori’ della base, quali i motivi di contestazione e quali le proposte per una gestione e una politica largamente condivisa.
Peccato davvero non approfittare di una ‘banca delle opinioni’ così preziosa e di prima mano. E peggio ancora ignorarla.
Chi ha paura di ascoltare ha anche paura di agire?
Cavallo Magazine di febbraio n.351 in edicola dal 27 gennaio, per gli abbonamenti clicca qui oppure per scaricarlo da App Store a questo link (clicca qui) o da Google play (clicca qui) a questo link.