Milano, giugno 2015 – Della lunghissima querelle sul Cavallo di Leonardo ad Expo 2015 non si sente più nulla: la copia toscana dell’opera realizzata dall’artista di origine giapponese Nina Akamu pare sia decisamente rimasta a Vinci, e quella più grande che orna l’ingresso di San Siro non solo non si è spostata da lì ma è anche difficile da raggiungere, chiusa com’è da una rete tipo cantiere e circondata di cartacce, oblio e dimenticanza.
Forse il destriero vinciano dell’ippodromo meneghino si sentirà un po’ meno solo, sapendo che ad Expo 2015 sono almeno arrivati i Quattro Cavalli di Francesco Messina: realizzati dai modelli originali in gesso del 1941, erano stati pensati per l’Esposizione Universale di Roma del 1942 e mai realizzata a causa della guerra.
Li fece nascere davvero Giovanni Leone, allora semplice senatore e poi Presidente della Repubblica nonché amico personale dell’artista: pagò di tasca propria le fusioni in bronzo e li espose dal 1970 nella sua casa di Formello, alle porte di Roma.
Li vide anche Vittorio Sgarbi, che non dimentica mai un’opera d’arte: li ha voluti lui qui ad Expo 2015 insieme ad altri capolavori d’arte.
Potete trovarli sul Decumano, davanti al padiglione Eataly: perché non di solo pane vive l’uomo.
Per sapere qualcosa di più sul Cavallo di Leonardo, dal numero di maggio 2015 di Cavallo Magazine: