Milano, 17 gennaio 2017 – Ferdinando Acerbi: una vita dedicata allo sport. Ad alto livello. Con totale dedizione. Prima del suo incidente e dopo del suo incidente. Ora il campione azzurro si rende disponibile ad affrontare una nuova esperienza: quella della dirigenza sportiva, se il prossimo 23 gennaio sarà eletto come consigliere della Federazione Italiana Sport Equestri. Elezioni alle quali lui si presenta come indipendente, cioè non legato né alla lista di Vittorio Orlandi né a quella di Marco Di Paola. Ecco di seguito una sua approfondita riflessione sui temi di cui s’è detto.
“Sono una persona a cui lo sport ha dato e tolto molto, mi ha dato la possibilità di formarmi e imparare ad affrontare le avversità in maniera costruttiva, la capacità di vedere minimi miglioramenti come successi e la voglia di continuare a provarci. Paradossalmente, una mattina, mi ha messo di fronte alla più grande sfida, che ho superato proprio applicando alla rieducazione gli stessi principi.
Durante questo periodo buio, sono stati proprio gli amici di sempre ad accompagnarmi verso il successo, chi con un pensiero, chi con una visita, chi semplicemente con un like su FB. A cose fatte mi porto dietro una mobilità parzialmente ridotta, un po di tremori, la consapevolezza di poter continuare ad essere protagonista anche se in maniera diversa, l’affetto e la stima di un mondo a cui devo tutto, ma soprattutto la voglia di essere un ‘portatore sano’ di innovazione e messaggi positivi.
Ho fatto fatica, ma ho imparato tante cose e proprio per questo vorrei mettere la mia esperienza a disposizione della FISE e dei suoi tesserati.
La mia candidatura ha la presunzione di voler essere una sorta di restituzione, attraverso il mio impegno e le mie competenze, di tutto ciò che l’equitazione mi ha donato in questi anni. Competenze che ora, dopo 20 anni, non sono più solamente tecniche, ma arricchite da significative esperienze lavorative nel campo del marketing e comunicazione, innovazione tecnologica e terzo settore.
Gestisco infatti una cooperativa che si occupa di reinserimento lavorativo di persone disabili attraverso le tecnologie digitali; in soldoni, attraverso una piattaforma interattiva, raccogliamo informazioni e consigli dalla base sulla sua quotidianità e sulle sue difficoltà che cerchiamo di risolvere attraverso soluzioni digitali. Un approccio bottom-up che ci permette di selezionare e perfezionare progetti condivisi dai più (attraverso una sorta di rating online) e, quindi, finanziarli attraverso la ricerca di sponsor e partner interessati.
Credo che la trasposizione di queste mie competenze unite alla mia conoscenza dell’ambiente e dei suoi tecnicismi, possano essere un grande valore aggiunto ad una Federazione che si propone di ritornare a grandi livelli ed al passo coi tempi, a prescindere da convinzioni politiche più o meno di parte.
Più in particolare:
– mi piacerebbe applicare lo stesso principio di ascolto della base, al fine di individuare progetti con la più ampia condivisione, e di conseguenza meglio spendibili nei confronti di eventuali sponsor o finanziatori,
– applicare i concetti basilari della sharing economy, per organizzare gruppi consortili di acquisto di prodotti e servizi al fine di abbattere i costi di gestione dei circoli ippici dove possibile (per esempio, nell’acquisto dei defribillatori, quando mi occupavo di subacquea avevamo fatto così, con un significativo risparmio da parte del singolo e costo del corso di formazione irrisorio)
– riorganizzare la comunicazione istituzionale in chiave di identità ed immagine coordinata, che porti all’esterno l’immagine di un movimento unitario, compatto ed entusiasta, ovviamente un ‘prodotto’ migliore agli occhi di sponsor ed investitori
– Razionalizzare la comunicazione ‘interna’ in chiave di fruibilità ed accessibilità per permettere un più ampio e semplice uso dei sistemi informatici (pagamenti online, iscrizioni … )
Insomma mi piacerebbe organizzare uno sportello di servizi al tesserato che possa riassumere l’identità della FISE come movimento unitario al fine di semplificare la vita degli operatori e creare un immagine positiva e vendibile ai grandi investitori, restituendo all’ente che ci rappresenta l’immagine dignitosa che merita.
Da qui la decisione di candidarmi come consigliere indipendente con l’hashtag #IoStoConLoSport”