Ferrara, aprile 2015 – Era stato arruolato nel servizio ippomontato della polizia municipale di Ferrara nel 2003, assieme alla sua collega Ginestra: era Faraone, un grigio cavallo Delta-Camargue proveniente dall’allevamento di Spiaggia Romea.
Per 12 anni con Ginestra ha formato la pattuglia più amata della città estense: erano sempre presenti alle occasioni di festa della città, e molti bambini per portar loro qualche carota si facevano accompagnare da tutta la famiglia all‘ippodromo, dove Faraone e Ginestra facevano le loro regolari sgambature: Faraone aveva 23 anni e dal 2010 aveva manifestato i segnali di un tumore.
Operato già due volte, a marzo sono arrivati melanomi e ulcerazioni che lo facevano soffrire e negli ultimi giorni le sue condizioni si sono ulterioremente aggravate: i veterinari sono stati costretti a sopprimerlo per evitargli inutile dolore.
In questa storia dalla fine triste c’è però qualcosa di bello: l’affetto incondizionato che la città e la polizia municipale hanno dimostrato al loro fedele cavallino grigio, e le cure che gli sono state prestate quando ne ha avuto bisogno.
Faraone in fondo è stato un piccolo, orgoglioso e fortunato cavallo della polizia municipale: e Ferrara gli ha voluto bene sino all’ultimo.
Ancora non sappiamo se Ginestra avrà un nuovo compagno di pattuglia: aspettiamo notizie, sarebbe bello veder tornare due Delta-Camargue in giro per la città.
Chi sono i cavalli del Delta
La determinante influenza della zona di origine sui cavalli della Camargue ha avuto la sua prova del nove quando un gruppo di appassionati ferraresi, una trentina di anni fa, ha importato direttamente dalla Francia al Delta del Po un primo nucleo di riproduttori selezionati a cui ben presto ne seguirono altri.
Gualtiero Mazzoni e altri appassionati della razza portarono stalloni e fattrici in una tenuta vicina alla spiaggia Romea, al centro del parco del Delta, in un paesaggio molto simile a quello della Camargue ma meno duro, più ricco di erbe sostanziose. Condizioni ambientali meno estreme, alimentazione curata e gestione quotidiana dei cavalli hanno reso possibile quello che nel Delta del Rodano non erano riusciti a fare i migliori stalloni degli haras francesi: i naturalizzati emiliani in pochissime generazioni sono diventati più alti e gentili di forme dei loro nonni, pur discendendo direttamente da loro e senza nessuna influenza genetica esterna.
Vivere in costante contatto con l’uomo li ha resi più docili dei fratelli francesi, e i cavalli del Delta del Po si sono ritagliati sulla costa ferrarese lo stesso ruolo di perfetto «accompagnatore ambientale» così bene assolto dai Camargue in patria. Ma perché chiamarli in modo diverso se, a ben guardare, sono sempre gli stessi cavalli? Perché, stando al regolamento francese, non possono essere considerati Camargue i cavalli nati al di fuori della zona di origine.
Gli allevatori ferraresi allora, ben consci dell’importanza di un libro genealogico per il futuro del loro allevamento, nel 1996 hanno chiesto e ottenuto l’istituzione di un Registro Anagrafico regionale del cavallo che, dopo la creazione del proprio Libro Genealogico (custodito dall’APA di ferrara) è ufficialmente diventato il Cavallo Delta, derivato Camargue.
23 aprile 2015