Roma, febbraio 2016- Dopo un anno di lavoro Federale sulla programmazione del proprio settore giovanile il Comitato Lazio, con l’approvazione del Consiglio nazionale, presenta alla prossima fiera Cavalli a Roma (dal 19 al 21 febbraio) il circuito ludico addestrativo GiocaPony 2016 e il progetto equestre culturale dedicato ai giovanissimi Hop & Taco, le cui attività saranno per le tre giornate di fiera al Padiglione 6.
GIOCAPONY 2016
Questo progetto nasce dalla voglia di volere avvicinare tutti i bambini al mondo dell’equitazione e a fare scoprire loro tutto quello che è possibile fare in sella all’amato compagno con coda e criniera: il pony. L’approccio di GiocaPony è ludico. Il binomio si confronta con una serie di prove-gioco dove non viene valutato né l’assetto del giovane cavaliere né l’andatura del pony e, l’esito positivo di ogni prova-gioco non dipende dal tempo con il quale è portata a termine. L’obiettivo principale di ogni partecipante, infatti, è “solo” quello di concludere il proprio percorso senza errori e nel miglior modo possibile.
GiocaPony vuole essere un’attività propedeutica all’equitazione agonistica, dove gettare le basi di un rapporto, quello con il pony, fatto di reciproca fiducia e nel quale il cavaliere impara, divertendosi, a gestire il cavallo e a prendere confidenza con lui.
Un’attività della Federazione in costante crescita, quella del settore pony, che si rivolge a ogni bambino che voglia coltivare questa meravigliosa passione nel migliore dei modi, attraverso il gioco sì ma imparando anche cosa significhi rispettare le regole, avere un comportamento leale verso i propri compagni (fair play) e rispettare il pony. Diversi i giochi che metteranno alla prova ogni binomio: dall’alt e saluto, la prova delle tre barriere a terra, lo slalom, il fiore, fino allo spostamento laterale delle bandiere, il gioco degli otto tra i barili, quello di abilità con pallina e cono 75 cm, il salto di un piccolo ostacolo verticale, fino al ponticello, il labirinto, il gioco dell’anello, il passaggio obbligato e quello delle due tazze.
1. Valutazione
Tutti i binomi saranno giudicati con una scheda di valutazione nella quale, come a scuola, ci sarà un voto su ogni gioco-prova: da ottimo, fino a buono, sufficiente e mediocre. Queste schede saranno consegnate poi agli istruttori quale strumento utile per capire su quali aspetti il bambino, insieme al pony, dovrà e potrà lavorare a casa.
2. Premiazioni
GiocaPony è un evento ludico di tipo addestrativo e promozionale, per questo non prevede né primi né ultimi, né vincitori né vinti, ma tutti i giovanissimi partecipanti avranno di volta in volta dei premi per arrivare, infine, all’ultimo evento della stagione dove verrà consegnato loro il grande premio finale.
3. Categorie
GiocaPony prevede tre categorie: la prima riservata a cavalieri da 4 a 6 anni, la seconda a quelli dai 7 a 9 anni e la terza per i ragazzini dai 10 a 12 anni. La prima categoria vede percorsi con al massimo sette difficoltà di colore rosso, la seconda con massimo dieci difficoltà di colore rosso e giallo e la terza un limite di dodici/quattordici difficoltà di colore rosso giallo e blu.
HOP & TACO
Questo pionieristico progetto culturale, affiancato al circuito ludico GiocaPony, è stato fortemente voluto dal Comitato Fitetrec Ante Lazio che dopo aver attentamente analizzato e valutato alcune carenze del proprio panorama equestre dedicato ai più piccoli, ha nominato una commissione composta da alcuni dei propri migliori istruttori ed esperti, tra i quali Alessandro Botticelli, Adriano Vecchiarelli, Antonio Brancaleone, Pierangelo Ferracci e Angela Pinci, per delineare e approfondire le linee guida, i concetti, le attività e l’approccio che i tecnici e i centri ippici sotto l’egida Federale potranno seguire nel lavoro con i bambini. Da questo lavoro è nato il progetto Hop & Taco, del quale in fiera sarà possibile prendere il kit cartaceo che illustra il progetto (presso lo stand Fiteterc al Padiglione 9), composto da una cartellina con tanto di brochure, diplomi, disegni e molto altro, con all’interno raccontata la connessione tra i soggetti della filiera interessata: dall’istruttore, al genitore fino al bambino.
Un progetto nel quale Fitetrec Ante Lazio ha coinvolto anche le scuole, grazie a un ciclo di incontri che avrà il suo epilogo con la premiazione al Coni delle classi che hanno svolto i lavori migliori.
“La spina dorsale del nostro lavoro”, spiega Franco Amadio presidente del Comitato Fitetrec Ante Lazio, “non è stata quella di dover insegnare ai bambini come funziona o come agisce il cavallo, ma bensì di farlo in primis verso i genitori e gli insegnanti. Sono loro i nostri referenti, che potranno utilizzare nuovi strumenti per aumentare i benefici di questo meraviglioso sport fatto di passione, valori e vita sana. Per questo”, continua Amadio, “abbiamo codificato otto importanti aree che rappresentano la sintesi del nostro lavoro e che fanno capire l’importanza dell’equitazione e del cavallo e il valore che tutto ciò può avere nei confronti dei bambini nell’attuale società”.
1. Area Psicologica
Accudire il pony o cavallo promuove e radica nel bambino un senso di responsabilità che oscilla tra il bisogno di cure dell’animale e i doveri che ciò comporta, verso una maturazione del soggetto e una crescita delle propria autostima.
Attraverso il contatto fisico con l’animale il bambino acquisisce controllo e fiducia in sé, regolando i livelli di ansia e nutrendo un senso di maggiore sicurezza in se stesso.
2. Area cognitiva
L’attività equestre favorisce la capacità di attenzione e concentrazione, sviluppa la memoria, il pensiero induttivo e la logica nell’organizzazione di determinate sequenze operative (ad esempio tutte le azioni da compiere prima di salire su un cavallo: pulirlo, sellarlo, eccetera).
3. Area sociale
Il cavallo favorisce nel bambino, ancora di più i quello con difficoltà, un aumento della motivazione a comunicare e relazionarsi prima con l’animale e poi con i compagni, il tutto in un ambiente idoneo dove non ci sono regole rigide ma vige il rispetto reciproco e l’incentivo alla collaborazione. È utile per i soggetti che presentano psicopatologie dell’età evolutiva, disturbo dell’apprendimento e ridotte capacità motorie, difficoltà di comunicazione, disturbo generalizzato dello sviluppo, deficit dell’attenzione o problematiche relative alla condotta. All’interno di una scuderia ci sono delle regole da accettare e rispettare, necessarie per condividere le attività con il resto del gruppo e godere del piacere di stare insieme.
4. Area neuromotoria
Il movimento del cavallo, con i continui spostamenti del baricentro dati dalle sue andature, stimola e sviluppa il senso dell’equilibrio migliorando le capacità di coordinazione e motorie.
5. Area psicomotoria
Attraverso il cavallo è possibile conoscere il proprio corpo, migliorando la coordinazione oculo-manuale, spazio-temporale, attentiva ed esecutiva.
6. Area Sensoriale
Accudire il cavallo in una scuderia o all’aperto – tra colori, odori, rumori – stimola i sensi portando beneficio al bambino, in modo particolare a quello con deficit sensoriali, disturbi cognitivi fino all’autismo.
7. Area emotivo-affettiva
Il cavallo favorisce sentimenti di autostima e sicurezza di sé che maturano nel tempo. Chi viene a contatto con questo animale può mettere in atto meccanismi di proiezione del proprio vissuto emotivo, facendo diventare il cavallo un prezioso mediatore emozionale tra il mondo interno ed esterno.
8. Benessere psico fisico
Lo sport praticato all’aria aperta mette in contatto il bambino con la natura. Oggi, dove i bambini passano molto tempo davanti a tablet e smartphone o in casa davanti alla televisione, il pericolo di diventare ascoltatori passivi, più isolati e sedentari, è alto. L’essere “chiusi” favorisce disagi e disturbi che affliggono molti ragazzi di oggi, mentre la “vita di scuderia” è un fondamentale contatto con la realtà, con gli altri, umani ed animali, e quindi anche con se stessi.
“Oggi possiamo dire di aver iniziato un nuovo percorso nella nostra Federazione, meglio organizzato e strutturato, sicuramente difficile ma allo stesso tempo stimolante”, argomenta Franco Amadio, “sviluppando open day presso i centri ippici con istruttori e genitori”.
Dopo una fase di test di un anno nella regione Lazio il progetto verrà diffuso, sviluppato e applicato in tutte le altre regioni affinché possa diventare un supporto reale a una guida concreta all’attività quotidiana de centri ippici Fitetrec Ante.
Comunicato stampa Fitetrec Ante
19 febbraio 2016