Montecarlo, giugno 2016 – Ci vorrebbe un inizio memorabile per questa notizia. Una serie di parole destinate a rimanere nella memoria… Ma è davvero difficile fare meglio di quello che questa sera hanno fatto Emanuele Gaudiano e Piergiorgio Bucci. Forti. Fortissimi. Stupendi. Ammirevoli. Al di là dell’aspetto squisitamente tecnico dell’impresa dei due cavalieri azzurri, c’è un dato statistico che per quanto freddo e asettico risulta forse più eloquente di tutte le parole più ‘calde’ di questo mondo: prima di questa sera e in undici anni di vita del Global Champions Tour un solo italiano era stato capace di vincere un Gran Premio, vale a dire Gianni Govoni a Rio de Janeiro su Joyau d’Opal l’1 agosto 2009. Ma oggi la gioia è stata probabilmente più grande perché l’azzurro si è raddoppiato con i nostri due campioni sul podio per la prima e la seconda posizione in sella ai loro eccellenti Caspar e Casallo Z. Un risultato che francamente era nell’aria: non che lo si potesse prevedere proprio per questa sera, ovviamente, ma sia Gaudiano sia Bucci ormai da tempo nei Gran Premi del LGCT sono sempre lì che se la giocano con i più forti del mondo, e una vittoria prima o poi era abbastanza chiaro che sarebbe arrivata. Non poteva non arrivare. Gaudiano è poi cavaliere di una voracità inimmaginabile: se si facesse un calcolo statistico del numero di gare e percorsi da lui affrontati nel 2015 – oppure anche in questa prima metà di 2016 –probabilmente lo vedremmo in testa in una immaginaria classifica che vedesse coinvolti tutti i cavalieri del mondo. E’ quasi certo. La sua forza fisica, la sua resistenza, la sua caparbietà, la sua determinazione sono di gran lunga più stupefacenti della sua abilità tecnica di cavaliere, che pure è indubbiamente notevolissima. Emanuele Gaudiano non si arresta mai: nemmeno quando si frattura una clavicola. Lui nuota nel mare dei concorsi ippici come uno squalo che non si può fermare mai: e la preda prima o poi arriva. E Piergiorgio Bucci, che con Casallo Z costituisce in questo momento il più raffinato binomio azzurro? Una innumerevole serie di volte vicino al risultato grande, poi sempre perduto e solo sfiorato per mille ragioni: ma senza mai perdere la fiducia nelle possibilità di sé stesso e del proprio cavallo, certo delle potenzialità del binomio, innamorato del suo compagno di gara, capace di trovare sempre mille giustificazioni per Casallo Z e mille colpe per sé stesso… Quando questa sera Jerome Guery stava galoppando veloce verso l’ultimo ostacolo con il suo meraviglioso Alicante il cuore azzurro ha rallentato i battiti: il belga è arrivato praticamente alla battuta davanti all’ostacolo quando Alicante si è prodotto in uno scarto tanto inopinato quanto drammatico (per Guery… ). Il cronometro in quel momento segnava più o meno 33 secondi, Gaudiano era in testa a 36.64, Bucci a ruota in 37.37… Ma questo è il succo del duello all’ultimo centesimo: per osare si deve rischiare, e rischiando qualche volta si fallisce, e si rischia perché qualcuno ti costringe a farlo. Un qualcuno che questa sera si è dimostrato più forte: sì, perché perfino il leggendario John Whitaker su Ornallaia – ultimo a partire – è sembrato poco convinto della possibilità di mettere in discussione l’egemonia dei due azzurri, fermandosi a 38.19 in quarta posizione, dietro anche allo svedese Bengtsson terzo a 37.95. Serata magica. Serata memorabile. Nel nome di Emanuele Gaudiano e di Piergiorgio Bucci. Che Gran Premio meraviglioso!
(Una parentesi che non è una parentesi: al nostro Marco Danese, direttore sportivo del Longines Global Champions Tour, il più affettuoso e solidale augurio di pronta e perfetta guarigione dopo il delicato intervento chirurgico cui è stato sottoposto proprio mentre si trovava a Montecarlo per la nona tappa del Tour. Forza Marco: un abbraccio da parte di tutti noi!)
25 giugno 2016
LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO
http://eventcontent.hippoonline.de/1196/sta_erg/04_ergENG.htm?style=longines
LA CLASSIFICA GENERALE DEL TOUR DOPO NOVE TAPPE
http://eventcontent.hippoonline.de/1196/docs/LGCT_ranking_Monaco_2016.pdf