Beamish, aprile 2015 – Non dovremmo avere motivo di sentirci frizzicare d’invidia per nessuno, in quanto a musei: l’Italia è piena di tesori d’arte, non fanno altro che ripetercelo quanto siamo fortunati ad essere il paese più ricco del mondo in fatto di storia e cultura.
Ma musei e gallerie sono semivuoti (carovane di turisti a parte) quindi pensiamo di essere autorizzati a sperare che a qualcuno venga l’idea di copiare quello che fanno vicino a Stanley, nell’Inghilterra nord-orientale.
Lì c’è un piccolo villaggio, Beamish. Dagli anni ’70 ospita un museo a cielo aperto che si dedica a ricostruire la vita quotidiana nei primi anni del XIX e XX secolo e quelli della Seconda Guerra Mondiale: e per arrivare lì si possono utilizzare anche carrozze ed omnibus a cavalli, in perfetta armonia con il periodo che è ricreato al villaggio. Inutile dire che i cavalli sono uno degli accessori fondamentali di Beamish: tirano le cucine da campo su ruote guidate da ausiliarie in uniforme anni ’40, i carri della birra vittoriani e arano i campi con tutti i finimenti che Dio comanda, ottoni lucidissimi compresi.
Vale la pena dare un’occhiata al loro sito, molto bello e ricco di informazioni oltre che di materiale iconografico, davvero interessante.
Please: se ci andate spediteci una cartolina, grazie!
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22 aprile 2015