Isola di Wight, aprile 2015 – Un nuovo sentiero rurale sarà inaugurato per celebrare Warrior, noto anche come “il cavallo che i tedeschi non sono riusciti ad uccidere”, sopravvissuto ad alcune delle più famose battaglie della Prima Guerra Mondiale che aveva poi finito pacificamente i suoi giorni sull’Isola di Wight, in Gran Bretagna.
Nel 1982 Michael Morpurgo ha fatto conoscere al mondo War Horse, la storia del cavallo Joey e di Albert Narracot, figlio del suo allevatore, che andarono in guerra assieme perdendosi e poi ritrovandosi dopo mille avventure. Ma l’Isola di Wight da quasi un secolo possiede la storia del vero War Horse: un coraggioso Purosangue Inglese chiamato Warrior portato sull’isola da un grande amico di Winston Churchill, Jack Seely, che ha vissuto prima a Brook House e poi al Mottistane Manor.
Warrior era stato portato in battaglia per la prima volta nel 1914 sul Fronte Occidentale dal generale Jack Seely, e sopravvise anche alla carica vicino ad Amiens del 30 marzo 1918. Dopo il suo ritorno nell’isola alla fine della guerra, nel 1918, Warrior diventò un eroe locale e vinse anche la Lightweight Race, un point-to-point che si tenne il 30 marzo del 1922 – esattamente 4 anni dopo quell’eroico giorno in Francia. Era montato dal giovane Jim Jolliffe, che lo aveva conosciuto sin da puledro.
Quest’anno i luoghi di Warrior saranno attraversati da un nuovo sentiero che seguirà le tracce dei suoi percorsi abituali, quelli lungo cui si allenava dalla spiaggia di Brook al castello di Carisbrooke, dove il museo gli dedica ora una mostra speciale e una piccola statua eretta in suo onore.
Il nuovo sentiero di 6 miglia, che si snoda “a margherita” e quindi riporta al punto di partenza chi lo segue, potrà essere percorso a cavallo, a piedi e in bicicletta
Warrior morì serenamente a Mottistone nel 1941, dopo una lunga vita tranquilla: aveva raggiunto la venerabile età di 33 anni.
Tutto questo per fare un po’ di equiturismo e belle passeggiate, certo: ma anche per ricordare chi ha sempre condiviso con noi tutto, anche lacrime e sangue, senza chiedere altro in cambio che un po’ di biada e qualche carezza.
1 aprile 2015