Losanna, aprile 2016 – La Corte d’Appello di Bruxelles nega il ricorso della Federazione Equestre Internazionale sul “caso Global Champions League”. Losanna si era mossa, infatti, contro le misure ad interim imposte dalla Belgian Competition Authority che le impedivano di sanzionare quei cavalieri e cavalli che avessero preso parte alla nuova serie firmata Jan Tops, annoverata dalla FEI stessa tra gli eventi non autorizzati. Ecco le dichiarazioni ufficiali comunicate dalla FEI:
“Siamo delusi ovviamente che la Corte d’Appello di Bruxells abbia fermato il nostro ricorso che richiedeva l’annullamento della decisione della Belgian Competition Authority, ma questa è solo una fase del processo – ha commentato il presidente della FEI Ingmar De Vos – Non siamo ancora entrati nel merito del caso e continueremo a lottare con tutti i mezzi legali a nostra disposizione”.
“Questa decisione sembra essere in contraddizione rispetto all’inchiesta condotta dalla Commissione Europea su casi analoghi, incluso lo stesso che riguarda la FEI, e che ha per scopo quello di assicurare la corretta applicazione del regolamento europeo antitrust – ha continuato – La FEI ha presentato la questione anche al Comitato Olimpico Internazionale (IOC) a all’Association of Summer Olympic International Federations (ASOIF) e ad altre federazioni internazionali sportive, poiché molti altri colleghi in tutto il mondo si sono scontrati con situazioni analoghe che entrano nel merito della concorrenza sul suolo europeo”.
E ancora De Vos: “Siamo tutti d’accordo che ci sia la necessità di una regolamentazione chiara in grado di governare il nostro sport, per preservarlo nella sua integrità, per proteggere gli atleti e far sì che lo sport resti pulito e ad alti livelli. Le considerazioni di natura commerciale non dovrebbero in nessun caso prevalere sullo sport. L’importanza di una regolamentazione contro gli eventi non autorizzati è stata discussa una settimana fa a Losanna insieme a IOC e a ASOIF ed il consenso che ne è scaturito rende evidente quanto questo sia un aspetto imprescindibile nel mondo dello sport. Siamo tutti d’accordo che la legittimità di questo regolamento sia da difendere e che bisogna procedere in questa direzione condivisa indirizzandosi alla Commissione Europea”.
29 aprile 2016